Ciacciarelli sulla crisi delle imprese artigiane in Ciociaria “Sgravi fiscali, incentivi per formazione professionale e cambio di rotta nella mentalità “
17 Agosto 2017Riceviamo e pubblichiamo dal coordinatore provinciale di FI, Pasquale Ciacciarelli “La crisi delle imprese artigiane in Ciociaria, che ha visto una decrescita del 2,18 % nel 2016 è un chiaro segnale di quanto la forte pressione fiscale abbia letteralmente asfissiato le piccole imprese, compromettendo ogni possibilità di crescita delle stesse all’interno del tessuto imprenditoriale locale, pensiamo alle costruzioni, ai trasporti. A ciò bisogna aggiungere che l’avvento della grande distribuzione ha inferto un duro colpo ad un altro settore dell’artigianato, alla manifattura, che con i propri laboratori creativi, ha rappresentato il motore dell’economia del Paese e dell’intero territorio provinciale. Qualità del prodotto, delle materie prime, il fatto a mano che è alla base del Made in Italy. La grande distribuzione, molto spesso di importazione, a discapito della qualità , facendo leva sui costi al ribasso, ha stroncato la vita di dette imprese artigiane. Ritengo -afferma Ciacciarelli- che sia necessaria accanto ad una politica di sgravi fiscali e di incentivi rivolti al comparto dell’artigianato, un cambio di rotta nelle abitudini del consumatore medio, o meglio un ritorno al passato, che porti ad optare per la qualità del prodotto finito, dei materiali impiegati, e, di conseguenza, optare per la sicurezza. Ritengo, inoltre, che si debba ripartire da una grande risorsa, il capitale umano, la nostra manodopera, puntando ad un prodotto di alta qualità che sia nel contempo accessibile ad una larga fascia di acquirenti. Penso alle imprese a conduzione familiare di falegnameria, vetreria, sartoria, imprese orafe, accomunate, al di là delle differenze individuali, dalla straordinaria capacità di dare forma a prodotti unici, ove la piccola imperfezione è sinonimo di qualità , del “fatto a mano”. Necessario, pertanto, investire nella formazione professionale di giovani neodiplomati che potranno sperimentare ed acquisire conoscenze nei laboratori artigiani. Ciò richiede consistenti incentivi in materia di formazione”.