“In questa farsa messa in piedi dalla Regione Lazio sulle vicende legate alle autorizzazioni per la realizzazione, da parte della Fiotech srl, di un impianto di stoccaggio di rifiuti ospedalieri pericolosi e non in via Cerro Antico, l’assessore all’Ambiente, Mauro Buschini sta assumendo sempre più i tratti distintivi di un Ponzio Pilato 3.0. L’ho spiegato anche ai cittadini riuniti ieri sera in Sala Restagno che è palese la volontà del governo regionale di non riaprire la conferenza dei servizi e che l’impegno manifestato durante il question time del 20 giugno scorso nel consiglio regionale del Lazio è stato soltanto un impegno di circostanzaâ€. Lo ha dichiarato il Sindaco del comune di Cassino, Carlo Maria D’Alessandro.
“Se ci fosse stata la volontà di riaprire l’iter autorizzativo concesso alla società Fiotech sarebbe bastato il fatto che a 20 metri dal luogo dove nascerà la struttura esiste una zona abitata da più di 50 famiglie. Nella valutazione di impatto ambientale, però, datata 25 novembre 2014 vengono individuate soltanto poche abitazioni nei d’intorni della porzione di territorio soggetta a verifica.
E’ palese che con il tempo sono sorti altri edifici e che già questo potrebbe indurre, appunto, una nuova verifica dei parametri. Quindi, l’assessore all’ambiente della Regione Lazio, che è un cittadino di questa terra, sostenuto, per altro, anche da un consigliere regionale di maggioranza addirittura di Cassino che non proferisce parola sull’argomento, dovrebbe farsi un esame di coscienza e poi parlare delle eventuali azioni che il sottoscritto dovrebbe mettere in campo per riuscire a riaprire la conferenza dei servizi. Riapertura che personalmente penso la Regione non voglia concretizzare per paura di un contenzioso certo con la Fiotech che, ad oggi, è in possesso di tutta la documentazione necessaria per realizzare l’impianto di stoccaggio rifiuti.
Dopo la direttrice del dipartimento Area Rifiuti anche lo stesso governo regionale ha ribadito le responsabilità della passata amministrazione su questa vicenda, ma poco importa, sapevamo già che non avevano mosso un dito per impedire la realizzazione di questo impianto.
Nella riunione a Roma sono entrato in possesso di gran parte dei documenti relativi all’iter autorizzativo della Fiotech, ora esaminerò gli atti e vedrò se ci sono altre condizioni per riuscire a tutelare non solo i cittadini di via Cerro, ma tutta la città di Cassinoâ€. Ha concluso Carlo Maria D’Alessandro.