ROMA – Dall’area dell’Olimpico emergono nuove testimonianze archeologiche in una zona alle falde del Monte Mario importante per la topografia di Roma antica perchè sede del percorso della famosa via Triumphalis, strada romana di dieci chilometri che si snodava dalla attuale Città del Vaticano, attraversava Monte Mario e si ricongiungeva alla via Cassia, all’altezza dell’odierna zona de La Giustiniana.
Anni addietro da piazzale Clodio, in prossimità del cavalcavia dei Cavalieri di Vittorio Veneto, già vennero posti in luce importanti resti archeologici pertinenti ad un area sepolcrale di età imperiale e tale destinazione necropolare trova conferma nel rinvenimento dei due sarcofagi inseriti in plausibili monumenti funerari. La presenza di ville suburbane e di praedia (latifondi) in questo settore di Roma antica giustifica la scoperta di tali eccezionali manufatti.
Uno dei sarcofagi restituisce il tema del (corteo) thiasos con le raffigurazioni di Eroti e putti. Le figure di Eroti vengono spesso impiegate sui sarcofagi infantili soprattutto nella seconda metà del II sec. d. C. Le raffigurazioni con scene di vita campestre sono altrettanto diffuse, qui gli Eroti sono intenti a vendemmiare, a mietere, a raccogliere frutti; altrove gli Eroti vengono raffigurati in scene di palestra o intenti a giocare o a lottare. Qui gli Eroti sono rappresentati in una scena continua che orna la fronte del sarcofago, in un thiasosinfantile dove gli Eroti alati si dispongono ad accompagnare il fanciullo defunto e, stanti, sorreggono ilclipeus (scudo circolare) verosimilmente recante l’iscrizione o la tabula epigrafica. Le altre figure che completano lo schema decorativo alle estremità della fronte sono ulteriori genietti  che sorreggono canestri con frutti per l’estremo saluto dell’infante deceduto.
Dante Sacco progetto summa ocre
Foto SoprintendenzaÂ