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Fratelli segregati in casa a Frosinone: dopo le indagini il Giudice dispone l’allontanamento degli “aguzzini”

Nello scorso mese di agosto, la Squadra Volante della Questura di Frosinone aveva denunciato per sequestro di persona un 29enne che aveva segregato in casa la sorella 32enne invalida al 100% ed il fratello 30enne.

Il “carceriere” impediva loro di uscire, serrando addirittura il cancello con catena chiusa da lucchetto. Ma la crudeltà certo non si poneva limiti: le vittime venivano continuamente tormentate da soprusi e angherie, costrette a mangiare i resti dei pasti consumati dall’uomo con la compagna albanese.

Riescono finalmente a scappare dalla loro “prigione”, contattando un operatore dei servizi sociali che li ha quindi accompagnati presso gli Uffici della Questura per denunciare il loro calvario.

Dopo le indagini serrate della Squadra Volante, volte anche a valutare la posizione della fidanzata nella triste vicenda, nella giornata di ieri il Giudice dr. Antonello Bracaglia Morante, accogliendo in toto la richiesta cautelare del P.M. della Procura della Repubblica di Frosinone, dr. Adolfo Coletta, su proposta dell’ Ufficio Prevenzione  Generale e Soccorso Pubblico, ha ravvisato come “sussistono gravi e convergenti indizi di colpevolezza a carico dei due indagati in ordine al reato di sequestro di persona aggravato”.

È stata di fatto appurata la colpevolezza della coppia, confermate le accuse mosse dai due fratelli segregati e constata la complicità della donna albanese.

Pertanto, alla luce dei fatti esposti, nei confronti del 29enne e della 22enne albanese è stata disposta la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, dove risiedono le vittime, e di non avere contatti con le stesse, neppure con comunicazioni telematiche.

Giulia Guerra

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