Due ricettatori rumeni un 47enne e un 32enne finiscono nella rete dei carabinieri
24 Novembre 2017Frosinone – Nella giornata di ieri sono finiti nella rete dei Carabinieri delle Stazioni di Ceccano e Ferentino due cittadini romeni, un 47enne ed un 32enne, di cui uno domiciliato in Patrica e l’altro residente in Frosinone, sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per “ricettazioneâ€. La Centrale Operativa riceveva una telefonata sul numero unico di emergenza 112 il cui interlocutore denunciava il furto di un furgone trasporto merci, avvenuto nella tarda serata del giorno prima dall’interno di una ditta con sede in Ferentino, aggiungendo che erano state asportate anche una macchina di grossa cilindrata e 1.300 litri di gasolio. I militari, sfruttando il tracciato del GPS installato nel furgone, rinvenivano il mezzo presso il piazzale della Stazione Ferroviaria di Ceccano e, nel prosieguo delle indagini, giungevano presso l’abitazione di uno dei fermati dove riuscivano ad evidenziare una traccia dei pneumatici identici a quello del furgone asportato. Nelle vicinanze individuavano anche un capannone di una vecchia falegnameria in disuso ove rinvenivano ulteriori due veicoli commerciali, l’autovettura di grossa cilindrata, 1.200 litri di gasolio e 14 cassette contenenti cipolle risultati asportati nei giorni precedenti in Ceccano, Frosinone e Morolo. Nel frattempo, notata una precedente sosta del mezzo asportato, i militari si recavano in una azienda agricola del luogo dove notavano dei contenitori di gasolio identici a quelli asportati nella notte presso la società di Ferentino. Incalzando i titolari, i Carabinieri riuscivano ad ottenere da questi l’ammissione di aver effettuato l’acquisto di 100 litri di gasolio ad un prezzo “scontato†del 50% rispetto a quello di mercato proprio dai due fermati.
L’attività , che ha visto impiegati i Carabinieri per l’intera giornata, si concludeva con la sottoposizione al fermo di polizia giudiziaria dei due cittadini romeni nei confronti dei quali venivano raccolti concordanti elementi di colpevolezza. I malviventi venivano quindi tradotti presso la Casa Circondariale di Frosinone mentre i titolari dell’azienda agricola venivano deferiti in stato di libertà , anch’essi per “ricettazioneâ€.