Dall’Associazione Civis di Ferentino, del Comitato La Rinascita di Patrica, dell’Associazione ATES di S.Elia Fiumerapido, dell’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone, del Movimento Civico Paliano e del Comitato “A difesa dell’ospedale di Colleferro†Coordinamento Territoriale riceviamo e pubblichiamo.
La Regione Lazio ha fatto ricorso a due strumenti di prevenzione sanitaria ed ambientale:
-il Registro Tumori, istituito con la Legge Regionale 12 Giugno 2015, n.7;
-il Programma di Valutazione Epidemiologica sulla popolazione residente nel territorio del SIN Valle del Sacco, approvato con la Delibera di Giunta Regionale del 9 Maggio 2017, n. 228.
Si tratta di due iniziative strategiche per la prevenzione del rischio sanitario ed ambientale poiché prevedono:
–“l’analisi dell’impatto dell’ambiente e la valutazione di episodi di concentrazione spazio-temporali dei casi oncologiciâ€Â (Registro Tumori);
–“gli esiti sanitari (in primis mortalità , malattie cardiovascolari e respiratorie) saranno studiati in relazione all’esposizione alla residenza. Verrà ricostruita la storia residenziale e ogni indirizzo di residenza verrà georeferenziatoâ€Â (Studio Epidemiologico SIN Valle del Sacco).
Ciò significa che potranno essere definite e circoscritte le aree di criticità nelle quali le patologie incidono in maniera più elevata ed anomala, e dalle quali trarre indicazioni per specifiche indagini ambientali mirate all’individuazione delle fonti di contaminazione ed inquinamento ambientale, nonché ad identificare i responsabili.
Tralasciando ora ogni altra considerazione, è evidente la straordinaria importanza dei due strumenti non solo per ridurre i rischi di esposizione della popolazione ed attuare una concreta prevenzione e tutela della salute, ma anche per avviare iniziative di risanamento ambientale più efficaci e centrate.
Infatti, poiché lo Studio Epidemiologico non riguarda solo i tumori ma tutta un’altra serie di patologie legate allo stato delle matrici ambientali nella Valle del Sacco, i risultati diventano strategici ed importantissimi anche per la programmazione e l’attuazione di misure contro l’inquinamento atmosferico, la depurazione delle acque e l’uso dei suoli.
Inoltre, poiché la prevenzione dei rischi sanitari ed ambientali permette di contenere i rischi di esposizione della popolazione e quindi di ridurre l’incidenza delle patologie, si concretizza un rilevante risparmio di risorse per la sanità pubblica e per le opere di risanamento ambientale.
Prevenire anziché curare non è un detto popolare ma un principio codificato nell’ordinamento nazionale ed europeo, incardinato nell’Art.32 della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività .â€
 Ma in realtà su entrambe le iniziative l’amministrazione regionale sta accumulando ritardi intollerabili.
 Per il Registro Tumori è stato perso un anno e mezzo di tempo.
Infatti, un primo Schema di Regolamento d’attuazione fu approvato dalla Giunta Regionale con la DEC n.27 del 26 Giugno 2016; il testo del Regolamento fu sopposto al parere del Garante della Privacy solo successivamente all’approvazione della Giunta della Regione Lazio, il 09 Settembre 2016, anziché preventivamente.
E’ avvenuto che il Garante dopo aver svolto l’esame del Regolamento ha indicato alla Regione le modifiche da attuare con un parere rilasciato in data 30 Marzo 2017; in seguito gli Uffici Regionali hanno impiegato ben sei mesi per un copia-incolla del nuovo testo che è stato sottoposto giocoforza ad una nuova approvazione della Giunta il 13 Ottobre 2017.
Una impasse che ha riportato il Registro dei Tumori quasi alla casella di partenza, come nel gioco dell’oca.
 La Commissione Politiche Sociali e Sanità del Consiglio Regionale ha dovuto necessariamente e rapidamente approvare il nuovo testo del Regolamento in data 31 Ottobre 2017:
L’iter tuttavia non è ancora concluso: manca l’approvazione definitiva della Giunta Regionale, la successiva redazione dei Protocolli d’attuazione entro 60 giorni da parte del Dipartimento Epidemiologico (Art.14 del Reg.to), e l’attivazione delle Unità Funzionali presso le ASL che si occuperanno della raccolta e della trasmissione dei dati.
Il DEP Lazio ha organizzato un convegno per il 16 Novembre p.v. per illustrare le attività e le modalità di raccolta dei dati agli addetti ai lavori e non.
Insomma, ci vorrà ancora tempo perché il Registro dei Tumori sia in attività .
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Ben più grave è lo stato d’attuazione dello Studio Epidemiologico sul SIN Valle del Sacco: nemmeno una casella del percorso è stata conquistata.
Infatti, il Programma è fermo al palo perché le risorse per la realizzazione del Programma, stanziate con la DGR 228 del 07 Maggio 2017, non sono mai state erogate al DEP Lazio.
Eppure il capitolo di bilancio dal quale sono state tratte è quello per la Bonifica della Valle del Sacco, e non quello per la Sanità  che sconta il noto deficit finanziario.
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Lo Studio Epidemiologico è inserito nella Delibera che riguarda la costituzione del Presidio Sanitario ed Ambientale (PresSA) presso l’ex ospedale di Anagni, ma è iniziativa che rimane distinta e diversa dalle misure e dagli interventi per la riapertura di alcuni reparti e servizi presso la città dei Papi, e che tante polemiche politiche hanno provocato.
Il PresSA e lo Studio Epidemiologico sul SIN Valle del Sacco non hanno nulla a che vedere con la questione della riattivazione o meno dell’ospedale.
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Considerata l’importanza strategica ed il fondamentale apporto che sia il Registro Tumori che lo Studio Epidemiologico possono dare alla tutela della salute e dell’ambiente nella Valle del Sacco, nell’intera Provincia di Frosinone e parte di quella di Roma, non sono più tollerabili né ritardi né sterili polemiche.
Non è scusabile né ammissibile tornare alla casella di partenza.
Pertanto, le Associazioni CIVIS di Ferentino, Comitato La Rinascita di Patrica, ATES di S.Elia Fiumerapido,  Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone, Movimento Civico Paliano, hanno indirizzato alle Direzioni Regionali competenti una formale diffida ad adempiere per l’avvio del Programma di Valutazione Epidemiologica nel SIN Valle del Sacco entro trenta giorni. E non esiteranno a rivolgersi al Giudice Amministrativo ed a richiedere la nomina di un Commissario ad Acta.
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Verrà , inoltre, richiesta audizione alla Commissione VI Ambiente del Consiglio Regionale.
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Sul sito web dell’associazione www.civisferentino.ue è pubblicata tutta la documentazione con un testo per illustrare lo stato dell’arte e le criticità nell’attuazione delle due iniziative regionali.