Commemorazione dei defunti, Sant’Apollinare, cimitero comunale: i disagi alla popolazione non vengono risparmiati neppure in tale occasione.
“Pensate che vent’anni fa, su per giù, il cimitero era migliore di quello attuale – sono le parole, paradossali, di Maria, anziana signora di Sant’Apollinare la quale ci fa strada all’interno della struttura, mostrandoci l’itinerario che quotidianamente compie per giungere al loculo del defunto consorte.
Superiamo l’ingresso, siamo appena dentro quando già scorgiamo i primi segni del degrado al quale è stato abbandonato: due fontanelle, entrambe circondate da frammenti di mattonelle e pezzi di materiale caduto dal rivestimento.
Ci avviciniamo, il tanfo della muffa è pressante, misto a quello della fanghiglia che ricopre il bacino del fondo della fontana, l’acqua stagnante fuoriesce dalla stessa attraverso l’apertura nella parte bassa delle mattonelle. Giace addirittura un vecchio innaffiatoio, abbandonato chissà da quanto, anch’esso in parte ricoperto da muffa.
I frammenti delle lastre cadute rappresentano un consistente pericolo per chiunque si avvicini, soprattutto per i bambini che si recano di frequente per far visita ai cari scomparsi.
“Lo vedete, che schifo, eh? Ogni volta che si vuol cambiare l’acqua ai fiori bisogna avvicinarsi con questo cattivo odore†è l’amaro commento della signora Maria, che ci indica l’altra fontanella. “Quella addirittura è rotta†e, di fatto, quando apriamo il rubinetto l’acqua non sgorga.
Ci spostiamo quindi nella parte più recente del cimitero, posta a un livello inferiore al quale si accede attraverso una breve scalinata. Uno sforzo pressoché minimo, che per alcuni cittadini si rivela un ostacolo ben più importante. Se, di fatti, il piano di ristrutturazione del cimitero prevedeva un accesso appositamente studiato per i disabili, la realtà dimostra come tale piano non venga applicato.
L’ingresso in questione è situato nella zona laterale del livello inferiore, sormontato da un cancello in metallo perennemente chiuso. Ai disabili non è dunque possibile accedere autonomamente, necessitando quindi di terze persone che li aiutino a scendere gli scalini. È da precisare come questi cittadini siano costretti a recarsi in visita ai propri cari soltanto se opportunamente accompagnati, condizionati dall’eventuale disponibilità di terzi.
La situazione idrica resta la stessa anche sul livello più recente: fontanelle rotte, detriti lasciati sulla pavimentazione e rubinetti guasti. Sullo sfondo di questo quadro particolarmente cupo fanno capolino rifiuti speciali abbandonati direttamente sulla facciata dei loculi, un oltraggio non solo ambientale ma soprattutto di natura etica. Una negligenza, così ci auguriamo, che tuttavia urla con tutta la propria gravità la mancanza di rispetto verso ogni persona che ivi riposi nel luogo in teoria garante della quiete non solo eterna ma fisica per coloro che restano e desiderano serbare il ricordo. Garante del luogo in questione, tuttavia, dovrebbe essere l’amministrazione comunale, che risulta nella realtà dell’evidenza totalmente assente e insensibile a un disagio talmente ampio. “Il quesito che salta subito all’occhio, afferma il coordinatore giovani di Forza Italia, F. Neri, è il seguente: com’è possibile avere una struttura pubblica talmente fatiscente proprio nel comune che, a dire della stessa amministrazione, vanta un bilancio particolarmente florido? Inoltre, quali i benefici conseguenti alla ristrutturazione? Ci troviamo dinanzi l’ennesimo caso di cattiva gestione, e a farne le spese ancora una volta sono i cittadiniâ€.
Giulia Guerra