CASSINO – Ha già percorso più di 2mila chilometri con una city bike ed è appena a metá percorso. Cinque Paesi in 100 giorni per raggiungere il deserto del Sahara con il velocipede che solitamente viene usato per piccolo spostamenti cittadini; è questo il progetto di viaggio di Giuseppe D’Alessandro, 30enne di Cassino.
“Lavoro otto mesi l’anno in Inghilterra nel settore della ristorazione. Quando ho capito che la routine mi stava uccidendo sono fuggitoâ€. Lo dice da un luogo a 20 chilometri da Lisbona dopo una nottata trascorsa nella sua tenda da campeggio, spazzato da un vento fortissimo. Sono partito dal sud dell’Inghilterra a inizio ottobre. Mi sono imbarcato sulla costa e dopo aver attraversato la manica sono arrivato in Franciaâ€.
Quello è stato l’unico percorso coperto senza pedalare, tutto il resto lo ha fatto in sella alla sua bici trainando un carrellino su cui trasporta la tenda da campeggio, un sacco a pelo, gli indumenti di ricambio, le scorte alimentari e i farmaci che deve assumere quotidianamente in seguito ad una operazione alla tiroide subita qualche anno fa.
“Nessuna comoditá – dice- quando comincio ad essere stanco cerco un posto dove accamparmi e lì trascorro la notte. Sto attento a non scegliere le aree pubbliche perché potrebbe arrivare un poliziotto e multarmi per divieto di campeggio in vigore in molte zone. Preferisco quelle private, al massimo arriva il padrone e ti manda viaâ€. Nessuna comodità alberghiera, non è il senso di questo viaggio. Troppo facile e scontato farlo dormendo in alberghi. Io voglio incontrare la gente e voglio la loro spontaneità . Quando paghi hai un servizio asettico. Quando fermo persone per chiedere informazioni su dove posso accamparmi mi indicano le possibilitá più disparate.
Alcuni mi offrono il giardino, altri il garage, in alcuni casi mi hanno invitato in casa e alla loro tavola. Un camionista, in una notte particolarmente fredda, mi ha fatto dormire sul pianale del suo camion al coperto; nessun problema a dormire fuori, ma ho apprezzato il suo gesto di darmi quello che di meglio aveva. Eppoi ne sono certo, con cortesia e rispetto per il prossimo si riesce ad andare molto più lontano di quanto non si riesce ad andare con una prepagata da mille euroâ€.
Ecco, l’altra lezione che ha imparato Giuseppe è che l’essenziale costa poco. “Per mangiare mi bastano 5 euro al giorno se non devo fare molte salite. Se il percorso è difficoltoso servono almeno 8 euro perché devo aumentare l’apporto calorico e di zuccheriâ€. Si approvvigiona nei supermercati o discount che incontra comprando alimenti sottovuoto o a lunga conservazione. Tutto questo per raggiungere uno scopo: “voglio pedalare sulla mia citybike anche per un breve tratto nel deserto del Sahara – dice – poter dire di averlo fatto. Poi posso tornare e decidere se farmi imprigionare dalla routine o se cimentarmi in qualche altro pazzo progettoâ€. Il suo programma è quello di attraversare il Portogallo lungo la costa oceanica e arrivare in spagna. Da lì attraverserà lo Stretto di Gibilterra e si dirigerá verso il Marocco. Poi il deserto. “Spero di essere lì per Natale o per il nuovo anno. Ma adesso devo pedalare†ci dice salutandoci.