L’Emilia Romagna salva il frusinate dai rifiuti di Roma
30 Dicembre 2017ROMA – I rifiuti di Roma non arriveranno In provincia di Frosinone. La Regione Emilia Romagna ha detto sì.
Se la decisione non fosse arrivata, un piano di emergenza straordinario avrebbe riguardato anche le province limitrofe a quella romana, in particolar modo Frosinone e il suo impianto di Termocombustione a San Vittore del Lazio.
In una nota pubblicata sul sito della Regione Emilia Romagna, l’ipotesi è sventata.
“Quantità limitate e prestabilite, tassativamente non superabili e non reiterabili, inferiori rispetto ad analoghi interventi passati, e per un periodo limitato, poco più di 40 giorni effettivi. Per solidarietà istituzionale e senso di responsabilità verso i cittadini e la collettività romana e per l’immagine del Paese a livello internazionale, visto che si parla della Capitale del Paese.
La Regione Emilia-Romagna ha deciso di accogliere la richiesta della Regione Lazio legata all’emergenza rifiuti a Roma. In una propria delibera, la Giunta ha fissato limiti rigidi quanto a tempi e quantitativi: saranno i termovalorizzatori di Parma, Modena e Granarolo nel bolognese, individuati d’intesa con gli amministratori locali, a smaltire non più di 15mila tonnellate complessive (5mila per ogni impianto) di rifiuti indifferenziati provenienti dalla Capitale. Quantità che rientrano nelle capacità termiche già programmate per singoli impianti: vista la necessità espressa da Roma, smaltire 350 tonnellate giornaliere, l’impegno per l’Emilia-Romagna non supererà i 43 giorni pieni. In caso di giornate senza smaltimenti o con smaltimenti parziali, l’atto della Giunta fissa comunque in massimo 60 giorni effettivi l’impegno regionale a partire dal primo conferimento negli stabilimenti individuati.
“Una decisione non facile- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore all’Ambiente, Paola Gazzolo-. Abbiamo comunque scelto di raccogliere la richiesta arrivata dal presidente della Regione Lazio, Zingaretti, per senso di responsabilità di fronte a difficoltà e a una emergenza che non possono continuare a ricadere sui cittadini di Roma e per solidarietà istituzionale, specie di fronte all’appello a sindaci e Regioni arrivato dallo stesso Zingaretti. Negli ultimi due anni abbiamo dato una mano, una sola volta all’anno, a chi aveva bisogno e non ci tiriamo indietro nemmeno stavolta, con tempi e quantitativi certi e non superabili. Sia chiaro, però, che è ora di dire basta, di cambiare e adottare ovunque misure strutturali che portino a una svolta, senza dover ricorrere all’intervento di altri territori virtuosi. In Emilia-Romagna siamo pienamente autosufficienti sullo smaltimento- proseguono Bonaccini e Gazzolo– e siamo tra le regioni più virtuose in Italia per la raccolta differenziata che quest’anno ha raggiunto il 62%. E con l’introduzione della tariffazione puntuale punteremo a superare il 70% nel 2020. Sono risultati frutto di scelte precise, a partire dalla legge per l’economia circolare che premia i comuni più virtuosi con sgravi sulle bollette. Nel 2018 aggiungeremo altri 2 milioni di euro per premiare ancora di più i cittadini che differenziano e per migliorare il rendimento dei territori, perché vogliamo che il riciclo aumenti. Dunque, si può fare e bene: le amministrazioni locali ancora indietro, passino dalle parole ai fatti, per passare dall’emergenza all’autosufficienzaâ€.
Per quanto riguarda i costi di conferimento e le modalità di pagamento, saranno pattuiti direttamente tra i gestori degli impianti di partenza e di arrivo dei rifiuti, in linea con i costi emiliano-romagnoli, con una quota “verde†aggiuntiva che sarà versata ai Comuni di Parma da parte della società Iren Ambiente spa e di Modena e Granarolo (Bo) da parte della società Hera Ambiente spa, con il coinvolgimento diretto dei Comuni stessi.
In merito al trasporto dei rifiuti, dovrà avvenire nel rispetto delle norme vigenti a salvaguardia dell’ambiente e sarà monitorato da Arpae, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale”.