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Ideal Standard, Uiltec: la speranza è che domani al Mise le istituzioni convincano l’azienda

ROCCASECCA – “Hanno ribadito la volontà di chiudere lo stabilimento di Roccasecca i rappresentanti della Multinazionale Marengo e Patriarca che, assistiti da Unindustria, hanno incontrato i sindacati nel confronto che chiude la fase dei 45 giorni sul territorio aprendo, da lunedì, quella dei 30 giorni che vedrà la Regione Lazio entrare a pieno titolo nella vertenza per convincere l’azienda a ritirare la procedura di dismissione”.

Lo si legge in una nota della Uiltec.

“Abbiamo ribadito – spiega nella nota il segretario della Uiltec Uil Alessandro Piscitelli – la nostra ferma opposizione ad una procedura sbagliata e falsificata nei numeri. Il sito di Roccasecca è sempre stato competitivo, non ha mai fallito i propri obiettivi di produzione, non è mai stato in perdita e per di più ha sempre rappresentato un punto di riferimento all’interno del gruppo risolvendo le inefficienze degli altri stabilimenti. Va da sé che i presupposti per chiudere non ci siano affatto”. Atteso per domani un nuovo incontro presso il MISE: “La speranza – sottolinea Piscitelli – è che il ministro Calenda e il governatore Zingaretti possano convincere i vertici della Multinazionale a sospendere la procedura di chiusura del sito. Al nostro fianco, oltre a loro, ci sarà anche il presidente Piero Grasso e soprattutto la forza del territorio rappresentata dai lavoratori, dalle famiglie, dalla chiesa, dagli studenti, dai sindaci e da tutta la politica che ha espresso solidarietà davanti ai cancelli dello stabilimento roccaseccano. Le istituzioni possono e devono giocare un ruolo fondamentale per evitare che questa scelta diffonda nuova povertà in un territorio già provato e vada a danneggiare la stessa Ideal Standard perché, inevitabilmente, la delocalizzazione andrà ad abbassare la qualità della produzione”. Il segretario della Uiltec lancia il guanto di sfida: “Siamo determinati ad inseguire l’Ideal Standard in tutti i mercati e spiegare agli acquirenti che i prodotti non avrebbero più la stessa qualità. Non siamo disponibili a raccogliere le provocazioni di chi è stato incaricato di chiudere lo stabilimento che dovrà invece ritenersi responsabile degli eventi che potrebbero accadere. Ci auguriamo che dal confronto al MISE possa venire fuori una soluzione positiva e che l’azienda possa accogliere le istanze di Ministero e Regione. Noi sindacati saremo a disposizione per fare in modo che la produzione possa continuare”.

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