Nuova tassa nel 2018: si pagano anche i sacchetti di frutta e verdura
3 Gennaio 2018Appena tre giorni fa si brindava augurandosi il meglio per il venturo 2018. Invece, almeno dal punto di vista economico, il nuovo anno si apre con una sorpresa poco piacevole per i consumatori: dal 1 gennaio, di fatti, nei supermercati saranno a pagamento anche i sacchetti di plastica dei reparti ortofrutticoli, di panetteria, macelleria e pescheria.
A stabilirlo è l’articolo 9-bis della legge di conversione n.123 del 3 agosto 2017, inserito nel DL Mezzogiorno. L’articolo in questione prescrive inoltre che i supermercati dovranno utilizzare esclusivamente buste biodegradabili e compostabili, con una percentuale di materia prima rinnovabile di almeno il 40%.
In caso di trasgressione sono previste salate sanzioni con multe da 2.500€ a 25.000€. Si potrà arrivare addirittura ai 100.000€ se la violazione del divieto dovesse riguardare ingenti quantitativi di buste in plastica oppure se il valore delle buste non a norma risultasse superiore al 10% del fatturato del trasgressore.
L’obiettivo è quello di limitare il consumo di involucri di plastica e, quindi, l’inquinamento ambientale dovuto al loro disintegro.
Tuttavia il buon proposito per l’ambiente costituisce un’ulteriore spesa per i consumatori dal momento che il costo dei singoli sacchetti potrebbe variare dai 2 ai 5 centesimi l’uno. L’importo verrà aggiunto direttamente allo scontrino del prodotto alimentare acquistato, di cui una parte sarà incassata dal gestore del negozio e il resto verrà poi versato dagli esercenti allo Stato in forma di Iva e imposta sul reddito.
Una vera e propria tassa, dunque, che secondo le stime del Codacons aumenterà la spesa annua delle famiglie italiane dai 20 ai 50€, variabile a seconda della frequenza della spesa e della quantità dei prodotti acquistati.
L’ulteriore scherzetto a danno dei clienti sta nel divieto di portare da casa involucri di plastica per contenere i singoli alimenti in questione, per motivi igienici.
La notizia ha scatenato le reazioni più disparate sui social, e negli ultimi giorni diversi acquirenti hanno dato vita a una divertente quanto sensata protesta postando immagini di singoli alimenti volutamente acquistati senza involucro.
Post e foto, anche ironiche, sulla nuova legge si sono riuniti sotto gli hastag #sacchetti o #sacchetto, mentre già iniziano a comparire le prime meme sull’argomento, come nel caso della pagina Facebook “Mamme che scrivono messaggi su WhatsApp” di cui riportiamo uno screen.
Giulia Guerra