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Usurai dell’alto Lazio, confiscati beni per 100 milioni

LAZIO – Il Centro Operativo D.I.A. di Roma e i Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia hanno eseguito dei provvedimenti diconfisca, disposti dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma, nei confronti di MASSARIA Patrizio (cl. 53),D’ALPINO Giuseppe (cl. 45), RISSO Carlo (cl. 65), LOMBARDI Angelo (cl. 61), NASEDDU Francesco (cl. 66), residenti a Ladispoli (RM), ritenuti i responsabili, a vario titolo, di una consorteria criminale, che nel tempo ha consentito loro di accumulare illecitamente un ingente patrimonio, frutto principalmente di un articolato sistema di usura ai danni di cittadini e imprenditori locali in crisi economica, molti dei quali anche con il vizio del gioco d’azzardo.

La D.I.A. di Roma, attraverso complessi approfondimenti investigativi, ha ricostruito le dinamiche del sodalizio che, costituito da un nutrito numero di soggetti di origine campana radicatasi da tempo a Ladispoli (RM), era riuscito a trasferire in quel territorio il modus operandi della “camorra” napoletana per la diffusione e la gestione di traffici illeciti, come testimoniato, tra l’altro, anche in diverse sentenze emesse a loro carico.

Il Tribunale di Roma ha quindi confermato in pieno, con le odierne pronunce, l’impianto accusatorio sostenuto dalla D.I.A., disponendo non solo la confisca del patrimonio delle persone coinvolte, ma anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, a carico di quattro di loro.

Il patrimonio confiscato, il cui valore ammonta ad oltre 100 milioni di euro, consiste in:

-     49 immobili di pregio, riguardanti anche ville con piscina, appartamenti di lusso ed appartamenti, tutti ubicati nei territori dei comuni di Ladispoli e Civitavecchia;

-     8 veicoli;

-     23 rapporti bancari e finanziari;

-     5 società e relative quote aziendali.

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