È stato assolto il datore di lavoro accusato di aver aggredito fisicamente un dipendente della propria azienda nel corso di un diverbio legato a problemi di lavoro. Dopo la suddetta lite, di fatti, a turno finito il lavoratore si era recato presso il pronto soccorso, accusando dolori alla spalla. I medici avevano quindi refertato il quarantenne con una prognosi di sette giorni. Il datore di lavoro, tratto a giudizio, ha affidato la propria difesa all’avv. Sandro Salera.
Oggi, durante la discussione sulla causa, lo stesso avvocato ha smontato l’accusa con una serie di eccezioni in diritto, contestando in primo luogo il peso probatorio della deposizione dell’operaio, che si era costituito parte civile, rivelando l’interesse del quarantenne all’esito del giudizio. Ha poi evidenziato come la certificazione medica non avesse riscontri effettivi (ematomi, ecchimosi, graffi) e quindi era stato redatto sulla base di doglienza riferite solo dal dipendente. Infine l’avv. Salera ha rilevato anomala la circostanza per la quale l’operaio, aggredito fisicamente, abbia completato il turno lavorativo. L’onere della prova sarebbe stato dell’accusa, mentre permangono incertezze.
Il giudice penale del Tribunale di Cassino, accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato, ha assolto l’imprenditore.