CASSINO – Antonietta Gargiulo non è più in prognosi riservata. La 39enne ferita a colpi di pistola dal marito, il carabiniere Luigi Capasso, morto suicida dopo aver ucciso le figlie di 8 e 13 anni a Cisterna di Latina, è uscita dal reparto di terapia intensiva del San Camillo di Roma dove è arrivata il 28 febbraio scorso.
In molti ricordano Antonietta, originaria di Napoli, vivere insieme alla sua famiglia e per un lungo periodo a Cassino nella zona di San Pasquale. In molti sostengono di ricordare lei e il padre, commerciante di abiti usati nella città Martire fino a quando, all’età di lei di sette anni circa, non si trasferì con la famiglia altrove.
Oggi, la sua vita ricomincia dalle macerie di una storia devastante. Seppure le sue condizioni fisiche migliorano deve assorbire il colpo durissimo di sapere che le sue figlie, Martina e Alessia, sono morte. Per questo è assistita da un equipe di psicologi oltre che dai suoi familiari. La donna ancora non può parlare per l’intervento necessario per la ricostruzione della mandibola attinta da uno dei tre colpi di pistola che il marito le ha esploso contro ma interagisce comunque a gesti e con l’espressione del volto.
Ermanno Amedei Â