CASSINO – Che la rotatoria di via Di Biasio fosse un’ennesima opera inutile di questa città e con soluzioni progettuali estremamente discutibili, anzi a dirla tutta, fuori da ogni logica di buon senso è da molti riconosciuto. Che fosse inutile a rendere meno congestionato il traffico in quel punto e più sicuro il transito di pedoni ed auto è sotto gli occhi di tutti. Le colonne di auto a tutte le ore sono all’ordine del giorno e della sera, mettono a dura prova chi debba arrivare al centro della città . Considerando poi, che non costa poco, ma quasi 500mila euro di soldi pubblici, quell’opera ha delle soluzioni progettuali che considerale pericolose e bizzarre è un eufemismo. È sufficiente, infatti, porre attenzione allo stato delle rampe dei marciapiedi che in diversi punti presentano una pendenza non certo fatta a regola d’arte o ad alcuni attraversamenti per rendersi conto che qualcosa va rivisto, non ci vuole molto a capirlo anche per chi non è un tecnico. Certamente vanno riviste quelle lastre di marmo messe alla fine degli attraversamenti, pericolose durante le giornate di pioggia, su cui chiunque potrebbe scivolare, specie se si tratta di anziani o peggio di persone in sedia a rotelle. Evidentemente quelle realizzate nello stesso modo in centro a Cassino, troppo spesso causa di incidenti, non sono servite ad esempio della loro pericolosità . Alcuni attraversamenti, inoltre, sono posti quasi in prossimità di curve, cosa non di poco conto. Ma le vere “chicche†sono ben visibili su via Di Biasio. Proprio lì, infatti, nel bel mezzo del marciapiede è presente un palo della luce che ne impedisce il corretto uso, peraltro, su un marciapiedi già di dimensioni estremamente ridotte (sicuramente non a norma poiché la larghezza è inferiore a 1,5 metri come prescritto dalla legge).
Se a questo si aggiunge, la rampa che consente l’attraversamento della strada è in prossimità della curva e uno spartitraffico impedisce di raggiungere il lato opposto, il quadro è già sufficientemente completo.
A questo punto i dubbi sul modo di spendere i soldi pubblici, sul controllo dei lavori nel rispetto delle norme e se realizzati a regola d’arte, mi sembrano sacrosanti. Non fosse altro per evitare inchieste giudiziarie, ma per non scadere (almeno) nel ridicolo!
F.Pensabene