“Un voto di idea o di rifugio?”, gli interrogativi e l’analisi di Matteo, liceale e neo elettore
8 Marzo 2018CASSINO – Passata la tornata elettorale ora si aprono gli scenari per la formazione del governo e l’inizio della Legislatura. Come vedono i giovani questo momento soprattutto quelli che hanno partecipato al voto per la prima volta? Un contributo sul pensiero, l’esperienza e le emozioni nell’articolo di Matteo Zagaroli, liceale del “G. Pellecchia” di Cassino.Â
“Nonostante la sua possibile prevedibilità , il risultato di questa tornata elettorale ha sancito con forza la volontà espressa dagli italiani, acutizzando maggiormente la distanza, peraltro già percepibile, tra elettori ed eletti di questi anni. L’Italia ha cambiato radicalmente volto e lo ha fatto riponendo la fiducia della propria aspirazione nelle mani di chi si è dimostrato più capace ad ascoltare le grida provenienti dalle piazze. Nella vittoria apparente del cambiamento, però, la grande sconfitta risiede nell’antica frantumazione ideologica della cartina politica, ove la separazione netta fra Nord e Sud, ora, è ancor più evidente. Le differenze oggettive di richieste, esigenze economiche e rappresentative ha fatto sì che l’assistenzialismo dei programmi vincesse al Sud e il senso di neo-nazionalismo moderato vincesse orgogliosamente al Nord. La novità politica ha spazzato via gli ultimi residui della Seconda Repubblica, dimostrando che, a volte, l’efficacia della parola non sta tanto nella competenza di programmi, quanto nell’arte di saper far polemica. In Italia, da sempre, la cultura è permeata da un forte senso di criticismo più profondo, quasi un naturale atteggiamento titanico nei confronti di chi, anche se meritocraticamente, detiene le redini di un governo. Nascere come opposizione ha, ovviamente, i suoi pregi, facilitati nell’esasperare gli errori altrui, ma anche la grande responsabilità di rispettare il dovere morale della parola ed attuare le tante astrazioni dette. Insomma, passare da opposizione a (forse) forza di governo, in questo Paese, non è poi così tanto semplice. Nell’attuale situazione geo-politica post-elezioni il grande sconfitto è, naturalmente, il Pd, o centro-sinistra globale, per la prima volta fuori da ogni gioco di potere o di governo. Il vuoto di ascolto che si è venuto a creare tra la sinistra e quella parte di elettorato da sempre ad essa fedele ha determinato la diminuzione di consenso e la necessità spontanea di rifugiarsi in altre forze politiche. Lo sbaglio è stato proprio quello di appiattirsi sull’onda generale del disappunto e trattare temi di interesse nazionale, tralasciando la propria vera ragion d’essere che, ora, va necessariamente cercata e ritrovata. La domanda, forse retorica, che sorge, è quanto questo voto sancisca davvero un cambiamento di ideologia o sia, solamente, la conseguenza di un momento storico in cui i pilastri della politica italiana hanno cessato di sorreggere il consenso popolare unanime. Insomma, si tratta di un voto di idea o di un voto di rifugio?”
Matteo Zagaroli
Liceo Scientifico “G. Pellecchia” – Cassino