CASSINO – La tradizione si rinnova anche quest’anno, e sono ormai 28. Era il 1990 quando, per la prima volta, il Cus Cassino in sinergia con l’Abbazia e l’Università pensò di dar vita a un evento dedicato alle famiglie al centro di Cassino. Da allora, ogni anno, a Cassino il 25 aprile è sinonimo di maratona di primavera. Bambini, giovani e meno giovani, da qualche anno anche i disabili: tutti uniti per un giorno di festa. E forse non c’è modo migliore per festeggiare la Liberazione: vedere la gioia dei bimbi e degli adulti che in bici, o a piedi, percorrono i 6 km e poi si godono la villa comunale con canti, balli e giochi. Questa è la maratona di primavera: l’orgoglio del Cus Cassino e del professor Carmine Calce che ormai 28 anni fa ha avuto questa grande intuizione. Anche ieri quasi 5.000 persone hanno invaso le strade di Cassino per l’evento. In prima fila dom Luigi Maria Di Bussolo in rappresentanza dell’abate Ogliari, e dunque con la pettorina numero uno. Al suo fianco il sindaco D’Alessandro e una delegazione dell’amministrazione comunale presente con il presidente dell’assise Dino Secondino, il consigliere Gianrico Langiano e l’assessore Dana Tauwinkelova. In tuta e scarpette, allo start, anche il neo consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli. Dietro la prima fila delle istituzioni, c’erano tanti cittadini. Chi con tuta e scarpette, chi in bici, i più piccoli sulle spalle dei genitori: la maratona ancora una volta è stata prima di ogni cosa la festa delle famiglie. In centinaia sono accorse sia dalla città martire che dai comuni limitrofi. Soddisfatto si è detto il presidente del Cus Cassino Carmine Calce, che da 28 anni organizza l’evento, sia per la massiccia partecipazione delle famiglie, sia per le tante istituzioni presenti. Il lungo serpentone come sempre è partito da Corso della Repubblica, ha attraversato piazza Diaz, via Sferracavalli, il lungofiume ed è poi risalito lungo via Enrico De Nicola per approdare nella villa comunale. All’interno del parco c’è stato quindi un momento dedicato proprio ai diversamente abili con l’iniziativa “diversamente uniti, diversamente in marcia: crescere e camminare per fraternizzare” giunto alla seconda edizione. “Si tratta – ha spiegato il professor Carmine Calce – di un modo per far sì che la maratona non sia solo sport, ma anche attenzione al sociale. Noi come Cus – ricorda – siamo molto sensibili a tale tematica. C’è difatti una profonda sinergia con la comunità Exodus e la scorsa settimana abbiamo portato la maratona anche in carcere per una giornata di festa con i detenuti”. Sullo sfondo, oggi come 28 anni fa, lo slogan ideato nel 1990 per la prima edizione della maratona di primavera: “Facciamo fiorire la pace nel mondo”: uno slogan, oggi, più attuale che , mai. E che suona come un grido d’allarme. Il sindaco D’Alessandro ha infatti chiosato: “Questo è il modo migliore per celebrare questa importante ricorrenza per tutto il nostro Paese, con una giornata dedicata allo sport e alle famiglie. Oggi ricordiamo un momento fondamentale della nostra storia e lo facciamo guardando negli occhi i nostri figli, che sono il nostro futuro e ascoltando le loro risate che ci fanno sperare che il domani sarà migliore. Ricordiamo sempre il nostro passato e da dove siamo venuti e insegniamo ai ragazzi a farne tesoro”. Sulla stessa lunghezza d’onda il commento di Pasquale Ciacciarelli: “Celebrare il 25 Aprile, giorno della Liberazione, attraverso lo sport, inteso come strumento di pace, è un esempio educativo significativo per la comunità. Lo sport ha un profondo valore sociale e si rivela, molto spesso, un vero salva vita per i ragazzi. È ammirabile come questa iniziativa da anni funga da collante tra diverse generazioni, dai giovani, ai giovanissimi, alle famiglie, agli anziani”. Ed ora, calato il sipario sulla Maratona di Primavera, il Cus già pensa ai prossimi eventi: l’obiettivo è quello di portare a Cassino i campionati italiani di cross.