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“Sistema” di estorsione a Frosinone, consumazioni gratis e obbligo assunzione: 4 arresti

FROSINONE – Il “sistema” imposto da alcuni esponenti da famiglie Rom di Frosinone comincia ad emergere. Le minacce e le percosse con cui i malviventi tengono in scacco gestori o proprietari di attività commerciali, non bastano. Frosinone sembra ribellarsi e le denunce delle vittime, portano le forze dell’ordine ad arrestare il gruppo che tenta di mettere mano sul commercio nel capoluogo ciociaro.

Quattro esponenti di famiglie di etnia rom di Frosinone, ritenuti responsabili di estorsione e tentata estorsione ai danni del proprietario di una nota sala giochi della città, sono stati arrestati dagli agenti della Squadra Mobile diretta dal vice questore Carlo Bianchi.

Le indagini condotte dagli agenti hanno determinato il Procuratore Capo dr. Giuseppe De Falco a chiedere la misura cautelare, emanata dal dr. Antonello Bracaglia Morante, G.I.P. del Tribunale di Frosinone, che prevede agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico.

I quattro arrestati, di età compresa tra 48 e 22 anni, oltre al gestore, minacciavano ed aggredivano anche il personale di servizio, ogni qual volta questi osavano chiedere il pagamento delle consumazioni o anche solo il rispetto delle norme di comportamento quali il divieto di fumare all’interno del locale.

Gli estorsori, infatti, pretendevano di comportarsi da padroni e, in più, infastidivano anche gli altri avventori, con lo scopo ultimo di costringere il proprietario ad assumere un loro rappresentante, a 1000 euro al mese, come addetto alla sicurezza, per non avere più problemi con loro.

I comportamenti violenti ed estorsivi andavano avanti da anni, accompagnati anche da aggressioni fisica, l’ultima della quale avvenuta nel gennaio scorso.

Gli investigatori sono venuti a conoscenza della grave situazione, grazie al capillare lavoro info-investigativo; infatti, dopo aver ricostruito la vicenda, è stato sentito il proprietario del locale che, talmente intimorito dal gruppo di aguzzini, fino a quel momento, aveva evitato di sporgere denuncia.

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