GAETA – Da tentato omicidio ad omicidio aggravato. Così si aggrava la posizione giudiziaria di P.I. 40 anni di Gaeta per il quale, i Carabinieri della locale Tenenza hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cassino. L’omicidio in questione sarebbe quello del padre che aveva picchiato.
La vicenda alla base del provvedimento ha origine nella notte del 25 maggio scorso, quando una pattuglia venne inviata dalla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Formia in un’abitazione di Via Lungomare Caboto dove era stata segnalata una lite in famiglia. Sul posto i militari trovarono il 40enne in stato confusionale ed il padre ultrasettantenne riverso sul letto in stato di incoscienza. L’anziano, che presentava diverse contusioni al volto ed al corpo – apparso da subito in gravissime condizioni e trasportato in ambulanza al vicino ospedale “Dono Svizzero” di Formia – è stato ricoverato presso il reparto di medicina d’urgenza con prognosi riservata. Il figlio, acquisiti ulteriori riscontri investigativi, è stata invece arrestato con l’accusa di tentato omicidio.
Dopo oltre quindici giorni di agonia e nonostante i disperati tentativi operati dai sanitari di un nosocomio napoletano nel quale era stato trasferito, l’anziano, purtroppo, è deceduto a metà giugno e conseguentemente si è aggravata la posizione processuale dell’arrestato. Il Pubblico Ministero titolare delle indagini, infatti, alla luce del nefasto evento e sulla scorta dell’ulteriore attività di indagine effettuata dai Carabinieri di Gaeta, con il supporto di personale del Reparto Operativo Carabinieri di Latina, specializzato in indagini scientifiche e nell’attività di sopralluogo e repertamento sulla scena del crimine, hanno richiesto per il 40enne la custodia cautelare in carcere per il più grave delitto di omicidio con l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti del padre.
Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri presso la casa circondariale di Roma-Rebibbia dove l’uomo – che si trova in carcere sin dal giorno dell’arresto – era stato nel frattempo trasferito