ESPERIA – Il rapporto complicato e complesso tra Antonio Teoli 68enne e il figlio Mario di 30 anni entrambi residenti ad Esperia, è culminato in assassinio. Con un coltello e cocci, con questi oggetti, al culmine dell’ennesima lite, i due si sono colpiti ieri sera fino a quando uno dei due, il padre, non si è accasciato a terra esanime. Alle 21 circa Mario ha chiamato il 118 perché curassero le sue ferite. Per il padre, raggiunto da almeno quattro fendenti, non c’era più nulla da fare. Il suo corpo era all’esterno della casa, vicino al pozzo, lontano alcune decine di metri dalla cucina dove era cominciata la lite.
Padre e figlio erano già conosciuti dai Carabinieri della Compagnia di Pontecorvo intervenuti ieri sulla scena del delitto, più volte in passato era stato richiesto il loro intervento proprio da uno dei due, esasperato dal comportamento dell’altro e meno di un anno fa erano stati arrestati per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale ed in un’occasione lanciarono delle pietre ad una delle pattuglie intervenute.
Sarà ora il medico legale, la dottoressa Daniela Lucidi, ad indicare le ragioni della morte e stabilire l’oggetto con cui sono state inferte le ferite (sono stati sottoposti a sequestro un coltello, nonché cocci di vetro) ad Antonio Teoli a seguito del conferimento da parte del Pubblico Ministero Dott. De Franco di Cassino. Il figlio Mario è in stato di fermo per omicidio volontario, piantonato dai Carabinieri all’ospedale di Cassino, lo stesso ha riportato delle ferite da taglio all’altezza del torace ed alcuni tagli alle mani e visto lo stato di forte agitazione, i sanitari lo hanno sedato disponendone il ricovero. Sulla scena del crimine i rilievi sono stati eseguiti dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Frosinone.
Ermanno Amedei