ESPERIA – Una comunità frastornata, quella di Esperia, che continua a chiedersi il perché della tragedia che ha visto ieri Giovanni Paliotta uccidere nel sonno i suoi due figli Isabella e Mariano per poi togliersi la vita. Mai una denuncia per violenze domestiche o dicerie di liti in famiglia, neanche un biglietto per spiegare l’abominio.
Se una risposta a questa domanda, qualora ve ne fosse una, potrà darla solamente la moglie dell’assassino suicida, attualmente ricoverata in ospedale a Cassino sotto shock, i carabinieri della compagnia di Pontecorvo comandati dal capitano Tamara Nicolai e i loro colleghi del reparto operativo di Frosinone comandati dal comandante provinciale Fabio Cagnazzo, cercheranno di scoprire perché l’uomo, seppure fosse in possesso di una pistola regolarmente detenuta, per compiere il massacro si è dotato di una calibro nove corta non censita, quindi custodita illegalmente.
Al momento le salme sono sotto sequestro nell’obitorio dell’ospedale di Cassino.
Ermanno Amedei