LA PUNTURA DI ULTIMO – “La Apple ha dovuto pagare, in questi giorni, 14,3 miliardi di euro all’Irlanda per compensare benefici fiscali ritenuti illegittimi dall’Unione Europea.
Una cifra mostruosa che farebbe comodo a qualsiasi governo. Ma l’Irlanda ha fatto ricorso, non li vuole quei soldi. Dublino difende gli accordi con le grandi multinazionali, cioè la sede fiscale in cambio di aliquote fiscali bassissime.
Per le multinazionali l‘Irlanda è un cavallo di Troia, tramite il quale vendere i propri prodotti nella Ue con un carico fiscale ridicolo. Per tutti gli altri paesi si tratta di concorrenza sleale. Dopo venti anni la Ue si è svegliata, scottata dalla brexit, ed ha deciso di correre ai ripari. Ma ora l’Irlanda ha paura di perdere tutte le sue multinazionali che le hanno garantito crescita e benessere in un’economia drogata. E quei soldi proprio non li vuole. Paradossi di quest’Europa asimmetrica”.
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