CASSINO – Comincerà il 4 marzo (se Dio volesse) il processo a carico di Dom Pietro Vittorelli, Abate Emerito dell’abbazia di Montecassino.
Vittorelli deve rispondere di appropriazione indebita per aver sottratto soldi dal conto del Monastero Benedettino mentre il fratello di riciclaggio per averli gestiti.
Questa mattina era prevista la prima udienza presso il collegio penale del tribunale di Roma. A presiedere il collegio doveva essere il giudice Simonetta D’Alessandro, che, purtroppo, è stata trovata morta nella sua casa il 5 ottobre e che ad oggi, ancora non è stata sostituita.
Le indagini sulla morte del magistrato sembrano essere un atto dovuto dato che apparirebbero certe le cause naturali ma, considerando la D’Alessandro un pezzo importante nella lotta al clan degli Spada e Casamonica ad Ostia avendone firmato da Gip 32 misure cautelari, nulla è lasciato al caso.
Questa mattina, accompagnato dal suo legale Sandro Salera, Vittorelli era in tribunale vestito con giacca camicia nera e crocifisso.
La linea di difesa è quel di aver prelevato soldi dal conto della comunità monastica di cui fa parte e di averlo fatto per curarsi. Il fratello, sempre secondo la linea difensiva, sarebbe rimasto coinvolto perchè gestiva quei soldi per le cure dell’allora abate.
Lo scandalo delle sue attività, però, resterebbero, quindi, una faccenda personale.
Ermanno Amedei