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Violenta l’amica 14enne della figlia ad Alatri, arrestato l’orco

ALATRI – Avrebbe violentato l’amica minorenne della figlia mentre la riportava a casa, pwer questo, i carabinieri della compagnia di Alatri comandata dal maggiore Gabriele Argirò hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo resosi responsabile di “violenza sessuale pluriaggravata in danno di minore”.

Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Frosinone – GIP che ha concordato integralmente con l’esito delle indagini condotte dai militari operanti. In particolare è stato ricostruito come, all’inizio del mese di settembre 2018, in orario notturno l’uomo, approfittando dei rapporti di amicizia di lungo corso con i familiari dell’amica (vittima) della figlia, con una scusa convinceva la minore a riaccompagnarla a casa in auto conducendola invece, durante il tragitto, in una zona rurale lontana da abitazioni ove ne seguiva un approccio sessuale forzato e violento abusando della vittima ripetutamente per oltre quaranta minuti.

La minore, spaventata, ha confessato nei giorni seguenti l’accaduto a dei coetanei e solo alcuni giorni dopo ai propri familiari che hanno denunciato l’accaduto. Le indagini, iniziate immediatamente, condotte senza risparmio di risorse e con l’impiego di mezzi tecnici, hanno permesso acquisire granitici elementi circa la colpevolezza dell’uomo. I militari operanti riuscivano a documentare inoltre che l’uomo si adoperava alacremente per tentare di sviare le investigazioni, inducendo tra l’altro i propri familiari a rendere dichiarazioni reticenti agli investigatori. Il fatto contestato, risulta inoltre aggravato poiché l’arrestato nel periodo in oggetto era ammesso a misura alternativa al carcere quale l’affidamento in prova al servizio sociale per un cumulo di pena per altri reati,  per cui sarebbe dovuto essere a lavoro in un locale della zona presso il quale non si era presentato. Le investigazioni scientifiche eseguite sugli indumenti della vittima hanno permesso di rinvenire, all’interno dei suoi pantaloni, traccia di liquido seminale il cui DNA combaciava perfettamente con il profilo genetico dell’uomo. Per la gravità dei fatti suddetti e la personalità del prevenuto, come pure per i suoi precedenti penali, nonché il pericolo di recidiva nella commissione di tale ignobile delitto, è stata applicata la custodia in carcere

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