La Virtus Cassino si ferma anche sul parquet di Latina, nona sconfitta consecutiva
26 Novembre 2018 0 Di Felice PensabeneUna bella partita quella disputata tra Latina e la Virtus Cassino, che ha visto però soccombere per la nona volta, in altrettante partite disputate, la formazione di coach Luca Vettese. Una formazione, quella ospite, non capace di vincere e di avere la forza emotiva necessaria per portare a casa la gara, nonostante le occasioni avute durante il match di conquistare i due punti in palio sul parquet pontino.
L’incontro si apre con Latina che parte meglio con l’asse Lawrence-Carlson sugli scudi; per la Virtus rispondono Raucci e Castelluccia in rapida sequenza dopo un time-out di Vettese. Al rientro sul parquet, però, Latina difende con le unghie e con i denti il vantaggio scavato, soprattutto con Fabi al quale replica Jackson che firma con l’ausilio dei suoi compagni un mortifero 8-0 di parziale. È 17-14 per Latina e Gramenzi è costretto a rifletterci insieme ai suoi. Al rientro, la BPC ricuce lo svantaggio e arriva fino al -1, prima che Lawrence e Fabi scaccino di nuovo via i lupi rossoblù, che vanno al primo mini-intervallo sotto di 7 lunghezze, 23-16.
In avvio di seconda frazione, la Virtus appare più determinata nel ricucire lo strappo e raggiunge la parità al 13’ a quota 25. Su una rimessa in zona offensiva, poi, è Paolin al 15’ a firmare il primo vantaggio rossoblù; al numero 10 rossoblù, ribattono però Tavernelli e Fabi che al 17’ mettono a referto il 34-30. Ancora quattro punti di fila per la Virtus, che conquista di nuovo il pareggio, prima che capitan Baldassare firmi dall’angolo il +3 nerazzurro.
È Lawrence, infine, che con un canestro nel pitturato, fa concludere il quarto sul risultato di 41-36.
Al rientro dall’intervallo lungo, l’avvio è di quelli avvincenti, con le squadre che si rispondono colpo su colpo: Pepper, Jackson e Raucci protagonisti assoluti per la formazione ospite, Carlson e Allodi invece per la Benacquista. L’inerzia è nelle mani del team della città martire, che al 34’ conduce di quattro lunghezze. Time-out per Gramenzi prima del viaggio in lunetta di Jackson, ma è Mike Carlson che in uscita dal minuto di sospensione, scuote i suoi firmando quattro punti di fila: è -2 Latina. Regna l’equilibrio al PalaBianchini, fino alla parità a quota 56 firmata da Andrew Lawrence. Time-out per coach Vettese, che però non produce gli effetti sperati, ed al termine del terzo quarto è sempre Latina ad essere sopra di tre lunghezze, 62-59.
L’ultima frazione inizia con ritmi terribilmente alti, con le due compagini che si rispondono ancora colpo su colpo, prima che la classe arbitrale inizi a prendere in maniera prepotente la scena sul rettangolo da gioco.
A rimetterci ? Ovviamente la Virtus Cassino. Come? Al 33’, un calcio di Di Bonaventura dopo un suo tiro da tre punti, forse da espulsione, ai danni di Pepper, viene sanzionato dagli arbitri come fallo del numero 32 ospite, che nel tentativo di chiedere spiegazioni ai direttori di gara si becca un bel fatto tecnico. 4 tiri liberi e palla agli avversari. Finita ? Assolutamente no. Palla per Latina, fallo subito inesistente da Allodi, canestro, tiro libero aggiuntivo e… tecnico alla panchina della Virtus. Si sfiora il ridicolo al PalaBianchini, dal -4, la classe arbitrale in meno di un minuto riesce a determinare un 7-0 di parziale in un ‘amen’, riesce a tagliare le gambe agli uomini di Vettese. Difatti, la forza mentale in questo momento per Bagnoli e compagni, di risalire da una situazione di svantaggio di 14 lunghezze, non c’è e la ‘frittata’ è presto fatta. La BPC si avvicina fino a -8, ma non riesce più dopo l’accaduto ad impensierire seriamente la compagine di casa. Termina la partita e a trionfare è il Basket Latina con il risultato di 92-83.
Buona le prova di Ingrosso, indubbiamente il migliore in campo della Virtus Cassino, autore di 19 punti e 5 rimbalzi, in 25 minuti di utilizzo.
Al termine della partita, le parole della presidentessa Donatella Formisano.
Nel mirino della rappresentante rossoblù, i suoi atleti, da cui ha deciso di prendere nettamente le distanze, accusandoli di un atteggiamento poco professionale, confermando al contempo la fiducia in coach Vettese.
“Ci siamo trovati in una categoria importante, in una situazione difficile ed il silenzio stampa era stato indetto per analizzare al nostro interno le cause delle sconfitte ed evitare di rilasciare dichiarazioni imprecise. Siamo in un momento di crisi profonda, sono delusa dai giocatori a livello tecnico e umano, alcuni atleti non rappresentano la società che abbiamo costruito negli anni, sono stati scelti anche per le loro doti personali ma si stanno rivelando il contrario di quello che ci aspettavamo. Abbiamo problemi nello spogliatoio, i giocatori si detestano fra di loro, non remano nella stessa direzione. Nessuno però abbandona la nave, ho detto agli atleti che io di mestiere faccio l’insegnante e mio marito è un medico, noi incarniamo una società che promuove il basket per passione: questo, insieme alle competenze, ha permesso di raggiungere grandi obiettivi nonostante risorse economiche limitate e lo scetticismo del territorio. Cassino storicamente è una piazza triste, non ama il basket, non ha mai avuto una squadra in A2 e non riesce a comprenderne le potenzialità. Ai giocatori ho detto che per me il ruolo di presidente non è un lavoro, per me la Virtus può finire oggi: la mia vita non cambierebbe, anzi forse ritroverei serenità all’interno della mia famiglia. Loro, invece, lo fanno di mestiere e dovrebbero dimostrarsi professionisti, invece non sono nemmeno degni di essere chiamati dilettanti, giocatori o meglio uomini. In campo dimostrano mancanza di lucidità e questo emerge in tutti i loro comportamenti. Io mi assumo le responsabilità come società, ho chiesto ai ragazzi cosa fare per aiutarli ma non ho ricevuto risposta, la dirigenza è andata incontro al gruppo, loro invece hanno negato qualsiasi problema. In tutti questi anni ci sono sempre state difficoltà ma non ho mai visto un atteggiamento di questo tipo, manca l’educazione, ho detto loro che non vorrei essere la madre perché arrivare a non salutare i dirigenti e il presidente è un atteggiamento inqualificabile. Non permetterò a un gruppo di giocatori che desiderano essere chiamati professionisti ma non si comportano come tali, di distruggere ciò che è stato costruito faticosamente grazie alla passione e all’impegno di una famiglia di sognatori e di matti. Continueremo con la nostra linea, i giocatori saranno chiamati a prendersi le loro responsabilità, la guida tecnica non è assolutamente in discussione. Ritengo che un allenatore che ha portato una società dalla Serie D alla Serie A2 abbia tanti meriti, i giocatori sapevano dall’inizio il nome del coach, sono venuti qui pensando alla tranquillità, a una società in cui i tifosi non contestano e non protestano ma supportano il club perché conoscono la nostra famiglia e il nostro impegno. A questo punto io mi dissocio dai giocatori, viviamo in un mondo dove le società sono viste come il male assoluto da combattere, si pensa ancora a uno scontro fra capitalisti e proletari. Gli atleti vengono rispettati e coccolati ma anche gli altri presidenti dovrebbero pretendere rispetto ed educazione come faccio io, invece di creare associazioni per tutelarli: forse avremmo dei veri uomini e non ragazzi viziati. Nel lavoro chi sbaglia viene chiamato a risponderne, io come insegnate ogni giorno rendo conto ad alunni, genitori, dirigente scolastico e colleghi ma lo faccio con amore e professionalità”.
Sul banco degli imputati, ovviamente, anche la classe arbitrale e i designatori di gara, nonchè le “perplessità” manifestate sulla scelta degli stessi di chiamare a dirigere la gara ad un fischietto di Anzio, il signor Paolo Lestingi.
Scetticismo senz’altro anche sui falli tecnici e sulle decisioni degli stessi, che hanno determinato in maniera evidente l’andamento della partita.
“Ho ricevuto i complimenti da parte degli addetti alla sicurezza – ha spiegato la presidentessa – perché ho invitato i miei tifosi a non pensare agli arbitri ma solamente ai nostri errori. Avevo già accennato in passato che c’erano state direzioni di gara da osservare con attenzione, non voglio fare polemica ma vorrei che gli organi competenti facessero correttamente il loro lavoro e guardassero con attenzione le partite. Designare un arbitro di Anzio per una gara a Latina mi sembra inadeguato, inopportuno e superficiale, lo trovo atipico, senza aggiungere altro. Quando la partita era in bilico sono stati fischiati una serie di falli tecnici, con questo non voglio giustificare la sconfitta né togliere merito a chi ha vinto, sia chiaro, sono solamente delle osservazioni che mi auguro vengano tenute in considerazione da chi di dovere. A pensare male si fa peccato ma a volte ci si prende, diceva Andreotti, allora quando certe situazioni si verificano strategicamente in ogni partita, quando cambiano gli arbitri ma non la musica, vuol dire che c’è un problema. Di certo nel dubbio è più facile fischiare contro l’ultima in classifica che contro l’altra squadra, questo è un pensiero comune a tanti”.
È un fiume in piena la presidentessa cassinate, che annuncia delle rivelazioni che si riserva di rendere pubbliche in un secondo momento: “Il mondo del basket è molto particolare, ho scoperto delle cose allucinanti, voglio ancora aspettare prima di parlare, il tempo mi consentirà di riflettere. Le statistiche vanno lette: si guardi la sequenza di tiri liberi e falli e in quale momento vengono assegnati, questo accade puntualmente in ogni match. Ho parlato dei demeriti della mia squadra come prima cosa, questo però non autorizza gli arbitri a darci il colpo di grazia quando stiamo già zoppicando, il direttore di gara deve essere imparziale e professionale; il giocatore può perdere la lucidità, l’arbitro no, altrimenti deve cambiare lavoro. Nella scorsa partita (contro Tortona, ndc) il coach avversario (Marco Ramondino, ndc) ha chiamato per nome un arbitro chiedendogli di fischiare un fallo. Cassino è una Cenerentola, nessuno se l’aspettava e forse è scomoda, come la sua presidentessa“, conclude.
Sicuramente quella in casa Virtus, è una situazione complicata, complessa. La classifica, però, non aspetta, e le ‘V’ rossoblù sono chiamate adesso a vincere necessariamente nel prossimo scontro tra le “mura amiche” contro la Leonis Roma al Palasport di Frosinone. Appuntamento sabato ore 20:45.
Benacquista Assicurazioni Latina – BPC Virtus Cassino 92-83 (23-16, 18-20, 21-23, 30-24)
Benacquista Assicurazioni Latina: Andrew Lawrence 19 (5/9, 2/4), Michael Carlson 19 (5/7, 2/3), Agustin Fabi 17 (5/6, 1/5), Riccardo Tavernelli 12 (2/5, 2/3), Alessandro Cassese 11 (4/4, 1/4), Giovanni Allodi 9 (4/5, 0/1), Patrick Baldassarre 4 (2/4, 0/1), Giorgio Di bonaventura 1 (0/1, 0/2), Matija Jovovic 0 (0/1, 0/1), Tarik Hajrovic 0 (0/0, 0/0), Matteo Di prospero 0 (0/0, 0/0), Matteo Nulli 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 14 / 20 – Rimbalzi: 37 8 + 29 (Michael Carlson 9) – Assist: 15 (Agustin Fabi 6)
All. Gramenzi
BPC Virtus Cassino: Tommaso Ingrosso 19 (5/6, 2/6), Antino Jackson 17 (4/8, 2/5), Dalton Pepper 16 (4/9, 1/5), Davide Raucci 10 (4/6, 0/1), Luca Castelluccia 8 (1/1, 2/7), Simone Bagnoli 6 (3/8, 0/0), Francesco Paolin 5 (0/3, 1/2), Dario Masciarelli 2 (0/3, 0/2), Filippo Rossi 0 (0/0, 0/0), Fabrizio De ninno 0 (0/0, 0/0), Samuele Montagner 0 (0/0, 0/0), Davide Bianchi 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 17 / 22 – Rimbalzi: 34 14 + 20 (Dalton Pepper 7) – Assist: 12 (Antino Jackson 3)
All. Vettese