CASSINO – L’acceso diverbio di ieri mattina fra il sindaco di Cassino, Carlo Maria D’Alessandro e la consigliera di maggioranza Francesca Calvani, che ha avuto, come conseguenza, il malore per entrambi è solo l’aspetto esteriore di un malessere politico che serpeggia da troppo tempo nella maggioranza. Epilogo alla vicenda, non di poco conto, sono state le dimissioni del sindaco protocollate nella giornata di ieri. Motivazioni ce ne sarebbero a iosa che potrebbero giustificare le dimissioni del Primo Cittadino. Basterebbe la litigiosità che da mesi serpeggia nelle stanze di piazza De Gasperi, l’immobilità delle opere programmate, primo fra tutte il progetto del cimitero con le numerose richieste di rimborso di molti cittadini. Ma anche la vicenda del bando per le strisce blu, a cui si è provveduto correndo ai ripari attraverso i ‘grattini’ per ripristinare la sosta a pagamento ed evitare il commissariamento ad inizio anno prossimo. E ancora, la vertenza relativa ai novecento settanta milioni di euro della transazione sul Forum della ricerca, ma anche il dissesto finanziario frettolosamente dichiarato nei mesi passati. Indubbiamente la goccia che potrebbe aver fatto traboccare il vaso è il risultato delle elezioni provinciali con l’esito ben lontano dalle aspettative. Quel che è certo, ormai sotto gli occhi di tutti, è che la natura delle dimissioni nascono da una resa dei conti fra chi ha portato alla vittoria del 2016, il regista politico della vittoria del centrodestra alle scorse elezioni amministrative. Al di là delle motivazioni che hanno spinto D’Alessandro ad un atto così drastico, bisognerà vedere se nei prossimi venti giorni, lo stesso sindaco confermerà le dimissioni, aprendo a nuove elezioni, oppure se questa iniziativa riuscirà a ricompattare la maggioranza. La città, intanto, è ferma, il dinamismo iniziale con cui questa maggioranza aveva iniziato il suo mandato si è affievolita nel corso del tempo, a scapito dei suoi cittadini.
F. Pensabene