CASSINO – “Ottantadue gli immobili sottratti alla malavita organizzata da destinare nella provincia di Frosinone, per un valore di oltre 20 milioni di euro; la maggior parte sono sul territorio del Comune di Cassino confiscate ad un unico soggetto che occupa, insieme alla famiglia, un immobile di pregio sul corso principale di Cassino per il quale è già stata notificata l’ordinanza di sgombero”.
E’ quanto è emerso questa mattina nel corso della conferenza di servizi dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (ANBSC), voluta dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, per presentare alle amministrazioni interessate i beni definitivamente confiscati alla criminalità organizzata presenti nella regione Lazio.
“Alla riunione convocata dal direttore dell’Agenzia, Ennio Mario Sodano, d’intesa con il Prefetto di Roma, Paola Basilone, hanno preso parte il Direttore dell’Agenzia del demanio, Riccardo Carpino, il Presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, la Sindaca di Roma, Virginia Raggi, i Prefetti di Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti, i vertici della Magistratura e delle Forze di Polizia, oltre ai rappresentati degli enti territoriali dei luoghi in cui ricadono i beni”.
Lo si legge in una nota del Viminale.
“Il titolare del Viminale, in aperura della Conferenza, ha espresso la propria soddisfazione per il lavoro svolto dal Direttore dell’Agenzia e da tutte le istituzioni che hanno concorso a conseguire risultati tanto importanti in tema di aggressione dei patrimoni illeciti e riutilizzazione dei beni sequestrati e confiscati. “Fare squadra è fondamentale per contrastare più efficacemente le organizzazioni criminali. Riconquistare il territorio occupato dalle mafie significa dare un segnale concreto a tutti i cittadini, e soprattutto ai giovani, che lo Stato è presente e forte. Significa restituire fiducia alle istituzioni e nuovi stimoli alle comunità di cittadini a reagire e riprendere gli spazi sottratti alla legalità” ha detto il Ministro Matteo Salvini.
Nel corso della conferenza, i rappresentanti di Regione, Città metropolitana, Province e 48 comuni dell’area hanno esaminato i beni situati nella regione. Un totale di 490 beni immobili tra abitazioni, terreni, ville, box e locali commerciali, per un valore di 82 milioni di euro confiscati dalle autorità giudiziarie a individui pienamente inseriti nella criminalità organizzata.
Fra i 231 beni presenti nella provincia di Roma – per un valore di circa 39 milioni di euro – spiccano numerosi appartamenti e alcuni compendi immobiliari, anche con piscine, spesso sottoposte a vincoli paesaggistici e archeologici, appartenute alla famiglia Casamonica, a “Lady ASL”, confiscate a soggetti condannati per le stragi terroristiche degli anni ‘90 e al cassiere della banda della Magliana.
158 sono i beni presenti sul territorio della provincia di Latina, per un valore di circa 21 milioni di euro; si tratta di diverse unità immobiliari, spesso prive di qualsiasi concessione edilizia, in particolare una villa, a Fondi, costruita abusivamente in una zona soggetta a vincolo paesaggistico, idrogeologico, P.A.I. e zona demanio civico.
12 beni – per un valore di oltre 1,3 milioni di euro – sono in destinazione nella provincia di Viterbo e 7 – circa 50 mila euro il valore complessivo – nella provincia di Rieti.
Per la gran parte degli immobili sono state acquisite manifestazioni d’interesse e altre sono state preannunciate. Nella maggior parte dei casi, le manifestazioni sono state presentate da comuni. Trattandosi di immobili liberi, saranno utilizzati dalle amministrazioni locali per scopi sociali e istituzionali. Per ottenere l’effettiva assegnazione del bene, sarà necessaria la successiva approvazione del Consiglio direttivo dell’ANBSC.
La conferenza di Roma chiude un lungo percorso di incontri – dodici le conferenze di servizi promosse dall’Agenzia nel 2018 – in cui sono stati proposti oltre 3.000 beni immobili in 19 provincie italiane, da Palermo a Milano, da Catania a Firenze, a Venezia.
Nel Lazio sono 377 gli immobili già destinati a partire dal 1990, dei quali 19 nel 2017.