ROMA – “E’ notizia di alcuni giorni fa del no del Comune di Roma Capitale, nello specifico gli uffici amministrativi, nell’intitolare una strada in ricordo delle vittime delle Marocchinate. L’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate (A.N.V.M.) con una nota del 18 Ottobre u.s. si è fatta portavoce, ancora una volta, di una richiesta o meglio “provocazione” all’amministrazione capitolina, affinché questa si adoperasse e prendesse in esame la richiesta dell’A.N.V.M. presieduta dal presidente Emiliano Ciotti.
E’ facile ipotizzare a questo punto, che negli uffici del Comune della Capitale, la materia toponomastica sia argomento tabù per questi fatti storici accaduti. Ma questi uffici, i loro dipendenti, la sindaca Raggi conoscono davvero questa tragedia accaduta in Italia? L’Associazione si è sempre dimostrata aperta a collaborazioni, a dibattiti costruttivi con l’intento di fare Verità su questi fatti. Tra le sue proposte proprio quelle di intitolare strade, parchi, luoghi di ritrovo a queste vittime. La notizia arrivata da Roma sul no ad una strada da intitolare, desta nell’associazione quanto meno una mancanza di rispetto per la memoria delle vittime e dei loro familiari. Queste tragedie devono avere il loro giusto riconoscimento e rispetto che ancora oggi dalle istituzioni manca.
La giustificazione arrivata dagli uffici della Capitale, appresa da diversi quotidiani e agenzie stampa, in risposta a Fabrizio Santori, dirigente regionale della Lega; che riportiamo per dovere di cronaca, risulta davvero originale: “In risposta alla sua richiesta circa l’intitolazione in oggetto, devo informarla che purtroppo, ad oggi non si è ancora configurata un’area verde idonea in un comprensorio adeguato; tuttavia, come già anticipatole, il toponimo da lei proposto è presente nel corposo elenco delle denominazioni viarie di riserva e non appena si identificherà una soluzione sarà nostra cura informarla tempestivamente”.
Come Associazione, leggendo la nota, la rispediamo al mittente perché non si può credere che nella Capitale d’Italia “non si è ancora configurata un’area verde idonea…”. Il ricordo, la Memoria di migliaia di vittime innocenti esigono più rispetto”.