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Cani e bipedi, ‘La stella dei bimbi di Paliano’ un volume racconta fatti e vicende della mascotte

Il cane: assieme alla apparizione dell’uomo sulla terra, è la creatura che gli è stata accanto, remissiva e umile, dalle origini: per un tozzo di pane -e non sempre disponibile- gli ha guardato la capanna, gli ha protetto le pecore, lo ha aiutato nei lavori, lo ha difeso dai nemici ma, soprattutto,  gli ha dato amore… e amore e fedeltà, senza nulla chiedere o pretendere!  Eppure l’uomo nella sua superbia e ferocia, raramente ha compreso, oggi ancora, l’affetto smisurato e incredibile che gli veniva, e viene sempre,  tributato con tanta innocenza e purezza.  Anzi il più delle volte tale espansione affettiva gratuita veniva, e viene ancora, ripagata con le sole attenzioni di cui il bipede è stato sempre dotato, salvo le fortunate eccezioni: la crudeltà, perfino la efferatezza, la indifferenza.

Il bipede-uomo dalla sua origine, fino ad oggi, in ogni momento della sua esistenza, ha solo ammazzato e prevaricato e schiavizzato: non c’è momento o cesura della storia o angolo della terra, dove non siano avvenuti stermini e annientamenti e sopraffazioni e sevizie in ogni giorno dell’anno: la Storia è buon testimone e ha ben tramandato e conservato le vicende, a memoria. A questo proposito suona a dir poco  sorprendente che quando si vuole catalogare un comportamento particolarmente vituperevole o perverso,  si impieghino  i termini  ‘bestiale’ o ‘animale’ o ‘porco’  o ‘cane’ come se gli animali fossero in grado di commettere certe atrocità o cattiverie delle quali l’uomo è invece il solo maestro: può mai un innocuo porco commettere le immondizie di cui il bipede è il solo inventore e maestro? O una ‘bestia’ o ‘animale’ le efferatezze e crudeltà che solo l’uomo sa mettere in pratica con volontà e discernimento?

Per tornare ai cani ben si sa che è stato il solo amico dell’uomo, ma amico autentico, amico non di rado fino al sacrificio supremo. E’ la sola creatura in ogni momento  presente e affianco a lui: è arduo a riconoscere e ad ammettere  ma nessun essere vivente, umano o non umano,  ha dato all’uomo quanto il cane, senza nulla chiedere e  senza nulla imporre, senza mai tradire. Non c‘è  creatura vivente che sia potuta vivere affianco all’uomo, in ogni momento della giornata, dimesso ed umile, senza esigenze e pretese. E tra gli esseri viventi, specie tra gli umani, non vi è essere che consapevolmente e naturalmente sia portato all’amore e alla fedeltà come un cane. Eppure il suo maggior nemico e spesso torturatore è stato, ed è,  l’uomo: incapace di comprendere appieno quanto gratuitamente gli veniva, e viene,  offerto.

Quante volte senz’acqua, senza mangiare, qualche volta perfino malmenato dal  bipede ingrato, mai un lamento, mai un gemito, la natura ha conferito a queste creature fuori del comune un senso inaudito della sopportazione  ai dolori e anche alle sofferenze e alle rinunce.

Altro dubbio: individuare i criteri e i parametri autentici che portano il bipede a ritenersi, secondo lui, ‘superiore’ in sostanza, al cane o al gatto o alla scimmia o al somarello… visto l’andamento delle cose del mondo, sin dai primordi, si è dimostrato da solo in verità dove possa risiedere siffatta presunta ‘superiorità’ e in che cosa consista veramente

Altra qualità e altro merito del cane è di rivestire anche il ruolo di compagno e amico fedele e affidabile per una certa umanità: alludo principalmente, ma non solo, a persone di una certa età che rimaste più o meno sole, trovano nel cane  la compagnia che supplisce pienamente al loro bisogno di socialità  e di affetto nella maniera più completa e devota, molto più di bipedi pretenziosi e insaziabili e, non di rado, ipocriti e falsi. Sono la guida fedele e attenta dei non vedenti, gli inesorabili fiutatori dei portatori di droga, aiutano i soccorritori a individuare le vittime dei cataclismi sotto le macerie…Un piccolo episodio, uno di milioni: a Paliano, un antico paesino nei pressi di Fiuggi, i cittadini, ma prima di loro gli scolari e insegnanti, hanno ottenuto che una bastardella, Stella, fosse dichiarata ‘cane di quartiere’ dalla amministrazione comunale  e dalla intiera popolazione adottata e amorevolmente curata e trattata per oltre dodici anni, fino alla fine:  qualcuno particolarmente sensibile ha scritto perfino  un libretto, che caldamente raccomandiamo, dal titolo: ‘La stella dei bimbi di Paliano’ e raccontato decine e decine di fatti e vicende di Stella e degli abitanti. Gli alunni hanno perfino eretto un monumento alla loro  ‘Stella’!

Quante storie incredibili di cani si raccontano e si tramandano, da sempre.

Michele Santulli

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