CASSINO – Mancava solo l’ufficialità, ma la notizia era già nell’aria e questa mattina è arrivata. Mario Abbruzzese, ex presidente del Consiglio regionale, ha sciolto la riserva accettando la candidatura a sindaco per il centrodestra alle prossime elezioni amministrative del 26 maggio.
Non sarà facile riunire tutto il centro destra cassinate intorno alla sua persona come candidato alla poltrona di piazza De Gasperi. Le vicende delle scorse settimane caratterizzate da nomine, investiture ufficiali e puntuali rinunce di D’Alessandro, Lena e Carnevale davano già il sentore che si volesse preparare la candidatura di Abbruzzese bruciando tutte le altre. Non sarà certo un compito facile,per il neo candidato, quello di riunire tutto il centro destra intorno alla sua persona.
I malumori ed i distinguo si erano fatti sentire forti e chiari in casa del Carroccio cittadino sia da parte dei dirigenti che dei giovani leghisti, tanto da dover far intervenire il coordinatore regionale l’on. Zicchieri in modo duro e preciso commissariando il circolo cassinate. Erano saltati, quindi, tutti gli organismi dirigenti ed era arrivata l’on. Francesca Gerace in qualità di commissario.
Oggi la notizia che si attendeva e che dovrebbe ricompattare un centrodestra allo sbando dopo la sfiducia a D’Alessandro e le elezioni anticipate.
Basteranno euforia e fiducia di Abbruzzese, come “l’uomo giusto al momento giusto” ed il curruculum del leader per riunire la coalizione e, soprattutto, per dare alla città di Cassino il posto “nella serie A dello scacchiere nazionale”?
Basterà il pugno duro del commissario per imporre una candidatura a chi non la digerisce e potrebbe orientare il voto altrove per mostrare il proprio dissenso? Gli esempi di questi giorni e le candidature in campo non sembrano dare una visione di unità. Le prove di forza, il pugno di ferro, dirette ad imporre una lineao un canddato non sempre ottengono i risultati voluti.
Staremo a vedere.
F. Pensabene