CASSINO – Una lunga giornata quella di ieri per Cassino, iniziata presto alle 7 con l’apertura dei seggi per il turno di ballottaggio per la scelta del nuovo sindaco. Sedici ore per scegliere il sindaco di Cassino, due gli sfidanti, Mario Abbruzzese per il centrodestra, Enzo una competizione, incerta, caratterizzata da una campagna elettorale breve, come mai prima nella Città Martire, per alcuni tratti anche scorretta, litigiosa in molti momenti al limite della correttezza che ha diviso la città fra i due schieramenti. Salera, in lieve svantaggio, dopo il primo turno, rispetto al suo avversario, tuttavia, è riuscito a ribaltare il risultato, a favore del centrosinistra. Anche la percentuale dei votanti, ieri, è stata in lieve calo rispetto al 2016, solo il 54,75% degli aventi diritto si è presentato ai seggi e nell’urna per fare la sua scelta. Tre anni fa, al ballottaggio tra Carlo Maria D’Alessandro e Giuseppe Golini Petrarcone votò il 57,25%.
Il calo, poteva essere attribuito ad una disaffezione verso la politica locale, ma è improbabile visto che si votava per dare una amministrazione e un sindaco a questa città e le elezioni comunali attirano sempre la partecipazione dei cittadini. La prima vera giornata di caldo avrà avuto un peso maggiore, spingendo molti cittadini a scegliere fra mare e piscina. I numeri, del resto parlano chiaro, alle 12 la percentuale di votanti ieri si attestava a 18,51% rispetto al 17,72% di tre anni fa, alle 19 aveva votato il 38,14% contro il 42,41% del 2016, per attestarsi alla chiusure dei seggi al 54,75%. Due punti e mezzo percentuali in meno. Restava, tuttavia, la fibrillazione fra i sostenitori di entrambi gli sfidanti. Lo dimostra la grande folla di cittadini che dopo la chiusura dei seggi si è riversata per le strade della città passando tra un comitato elettorale e l’altro. Chi ha seguito l’andamento dei risultati in televisione ha avuto subito chiaro l’andamento che stava assumendo la competizione. I primi risultati davano, inizialmente, in vantaggio Salera, anche se il divario non si allontanava dai duecento- trecento voti con Abbruzzese. Solo intorno la mezzanotte il vantaggio del candidato del centro sinistra si è fatto sempre più consistente, raggiungendo e superando i mille duecento voti di scarto, tanto da far arrivare Mario Abbruzzese in sala stampa del comitato elettorale per dichiarare che ‘il divario era a quel punto incolmabile’ e prendere atto della sconfitta. Del resto le premesse c’erano tutte fin dall’inizio dello spoglio, la forbice di differenza tra un candidato e l’altro si è andata allargando decretando, minuto dopo minuto, il nome del nuovo sindaco di Cassino: Enzo Salera. Per il candidato del centrosinistra ben 9.933 preferenze contro i 6.947 dell’avversario, Mario Abbruzzese. Una vittoria con quasi tremila voti differenza: circa il 60% degli oltre 17.000 voti espressi sono andati a Salera, mentre Abbruzzese si è fermato al 40%.
Lo stesso Enzo Salera, commosso, dal suo comitato, ha ringraziato prima di tutti la sua famiglia: «Da oggi si riparte, Cassino ha vinto». La giornata è trascorsa in tranquillità, nessun problema ai seggi, nessuna discussione o polemica.
Cassino ha ora un nuovo sindaco, un uomo che è stato scelto e che ha davanti, un compito duro, difficile, una situazione in città particolarmente complicata, una città da far ripartire. Da oggi inizia una nuova fase per la città di Cassino, la speranza di tutti i cittadini, di chi ha creduto e votato Enzo Salera. Cassino torni ad avere il suo ruolo, quello di leadership nel territorio, un luogo in cui vivere bene, in un clima di sicurezza, verso una crescita nuova.
Enzo Salera è il nuovo sindaco della città di Cassino. Ha stravinto le elezioni contro Mario Abbruzzese. La vittoria del candidato del centrosinistra è apparsa subito chiara, non appena è iniziato lo spoglio delle schede alle 23. Poco dopo la mezzanotte il suo trionfo era già certo, tant’è che il candidato del centrodestra Mario Abbruzzese non ha avuto problemi ad ammettere la sconfitta. «Da questi dati si evince un distacco notevole, difficile da recuperare. Io sono stato molto corretto nell’accettare sia la vittoria che la sconfitta. Sapevamo le difficoltà che c’erano ma l’abbiamo affrontata a testa alta, ringrazio tutti i candidati e tutti quelli che si sono spesi». Per il candidato del centrosinistra ben 9.933 voti contro i 6.947 dell’avversario, Mario Abbruzzese. Una vittoria con oltre duemila voti differenza: circa il 60% degli oltre 17.000 voti espressi sono andati a Salera, mentre Abbruzzese si è fermato al 40%. Enzo Salera ha spiegato: «Riprendiamo il cammino che si era bruscamente interrotto il 19 giugno 2016», al suo fianco Luigi Maccaro della lista Demos, Barbara Di Rollo del Pd, Rosario Iemma della lista “Salera sindaco” e tutto il popolo del centrosinistra, che ha goduto per la rivincita che aspettava da tre lungi anni, Enzo Salera è quindi salito in Comune. In una delle prime dichiarazioni del neo sindaco ha detto: «Ha vinto la città, ha vinto la speranza, ha vinto questa bellissima squadra. Siamo consapevoli che saranno anni molto difficili per governare ma noi abbiamo la determinazione e la voglia di voltare pagina». E, immediatamente, sono arrivati i complimenti al neo sindaco. Il primo, già nella notte, è stato il presidente dell’Asi Francesco De Angelis: «Grandissima e straordinaria vittoria. Ha vinto il cambiamento. Complimenti e buon lavoro a Enzo Salera».
Non si può, tuttavia, al di là della vittoria indiscutibile di Salera, c’è sicuramente la sconfitta di Abbruzzese, suo antagonista, ma a pesare è anche e, forse, più di tutte la sconfitta di Petrarcone. Tre sconfitte di seguito collezionate da Peppino Petrarcone che bruciano non poco. La prima, quando ha deciso di non sottoporsi alle primarie del centrosinistra, la seconda quando ha messo su una coalizione civica con la compagine più numerosa e troppo variegata, restando però fuori dal ballottaggio, la terza quando ha rinnegato la sua storia “strappando” la tessera del Pd e avvicinandosi al centrodestra.
Certo, grande sconfitto è Mario Abbruzzese: l’ex presidente del Consiglio regionale del Lazio quando ha deciso di scendere in campo era consapevole della partita importante che andava a giocare, riunire il centrodestra non è bastato a fargli guadagnare la vittoria. La sua sconfitta, provocherà un terremoto in tutto il centrodestra provinciale. Cassino, volta pagina, lo fa ancora una volta con il centrosinistra, ma la vera la sfida sarà quella di dare un volto e un futuro nuovo a questa Città da troppo tempo ai margini del territorio provinciale, un posto di rilievo che merita, per la sua storia, per essere la città più grande del basso Lazio, ma soprattutto per i suoi cittadini e forse cinque anni non saranno sufficienti, intanto è importante iniziare!
F. Pensabene