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Le Emozioni hanno voce: quella della 2B dell’elementare San Silvestro

CASSINO –  Un viaggio tra l’inquietudine creativa di Renoir, passando per l’angoscia di Munch e la violenza pittorica di Ligabue, fino ad arrivare agli stati d’animo ‘colorati’ di Van Gogh.  Non siamo al MoMA di New York ma nell’androne della scuola elementare San Silvestro di Cassino dove gli alunni della 2 B si sono improvvisati, sotto la guida delle insegnanti, critici osservatori, per andare ad indagare nella sfera emozionale ‘sfruttando’ l’arte pittorica.

Dare voce alle emozioni non è un affare semplice. Imparare a riconoscere le emozioni, imparare ad affrontarle e a gestirle crea sicuramente un clima più sereno con sé stessi e con gli altri.   Ed il titolo del progetto “Stare bene a scuola” racconta in pieno lo spirito del percorso che ha portato i bambini a riconoscere le emozioni che regolano la quotidianità e a rappresentarle in un saggio di fine anno in cui sono stati mostrati i vari passi del progetto interdisciplinare curato dalle insegnanti GRADINI BARBARA, CUNTO VALENTINA,  VERRECCHIA ANNA MARIA,  DELICATO ISABELLA, EVANGELISTA ROSSANA.

Non solo arte perché gli alunni della 2B hanno impersonato la rabbia, la felicità, la paura, la tristezza, la gelosia anche attraverso la musica, da Vasco Rossi a Cyndi Lauper, in una rappresentazione di fine anno trasversale in cui ogni bambino si è messo in gioco, con semplicità e consapevolezza.

Un gioco da ragazzi quello che è sembrato vedendo la spontaneità dei bambini di seconda elementare ma che presuppone invece un lavoro fatto attraverso varie stimolazioni: racconti, produzioni scritte, disegni, canzoni, film – con la proiezione e la spiegazione di Inside Out, il film d’animazione che personifica il viaggio emozionale interiore presente in ciascuno di noi. Da questo lavoro è nata così una raccolta di emozioni che ogni bambino ha creato, illustrato e rilegato, creando un vero e proprio vademecum emozionale.

Senza che se ne rendessero conto i bambini hanno imparato la preziosa arte della prossemica,  la disciplina semiologica che studia i gesti, il comportamento, lo spazio e le distanze all’interno di una comunicazione, sia verbale sia non verbale. Il tutto attraverso l’arte del gioco.

Nella gestione di alcune emozioni, quelle più forti, tipo la rabbia, sono emersi differenti vissuti che, anche se con qualche difficoltà, sono stati affrontati e oltrepassati. Un modo questo anche per superare quelle difficoltà che spesso impediscono ai più piccoli di spiccare il volo.

Difficoltà anche nell’esecuzione pratica del progetto dettate dalle ‘solite’ ristrettezze economiche cui la scuola italiana è condannata. Ma, come suggerito dal team delle insegnanti, le difficoltà si superano anche con l’ingegno ed allora tutto è diventato ottimo materiale da riciclo, ridando vita ad ogni cosa che sembri non essere più utile.

Un progetto dunque non solo finalizzato alla rappresentazione scolastica di fine anno ma un percorso che ha plasmato ogni alunno, suggerendo diversi spunti di riflessione e di approccio alla quotidianità, anche quella fatta di ostacoli e difficoltà da superare.

21 bambini ‘colorati’ hanno vestito i panni delle emozioni per spiegare agli adulti che le emozioni hanno una voce, basta saperla riconoscere ed ascoltare!

 

 

 

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