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Regione Lazio e Università insieme per il trasferimento tecnologico

ROMA – Approvato in Giunta del Protocollo sul trasferimento tecnologico tra l’amministrazione regionale e le Università pubbliche della regione: si tratta di un significativo passo verso la costruzione di un Lazio più competitivo. Il protocollo di intesa è stato sottoscritto tra la Regione Lazio, Sapienza Università di Roma, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Università degli Studi Roma Tre, Università degli Studi della Tuscia e Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
L’obiettivo del protocollo è la realizzazione di una filiera regionale per l’innovazione e il trasferimento tecnologico. Secondo i dati Istat 2017, con 3,3 miliardi di euro (il 14% del
totale italiano) il Lazio è la seconda regione italiana dopo la Lombardia per spesa in ricerca e sviluppo. È invece di 678 milioni di euro, il 20,6% del totale regionale, la spesa in ricerca e sviluppo delle università del territorio. Nel Lazio, inoltre, ci sono 245mila studenti universitari (il 15% degli studenti universitari italiani) e ogni anno sono circa 44mila i laureati (il 14% del totale italiano). Secondo i dati del Miur del 2017, in regione ci sono quasi 13mila (12.779) tra docenti e ricercatori universitari.
Tra gli obiettivi del Protocollo rientra anche un percorso finalizzato a costituire un soggetto unitario dedicato al trasferimento tecnologico che coinvolga i diversi attori interessati. È un ruolo pivot che la Regione vuole svolgere in un ambito chiave per la competitività dei territori e che vuole essere la base per sviluppare investimenti pubblici e privati in una ricerca finalizzata alla competitività delle imprese.
“Da oggi su questo punto strategico per il nostro futuro, il rapporto tra Regione e mondo Universitario è più stretto e più concreto: significa diffusione della cultura scientifica tra i giovani e azioni di comunicazione per far conoscere il valore della ricerca sul nostro territorio e le sue potenzialità per la nostra economia. Vuol dire azioni concrete per avvicinare il sistema delle imprese al sapere ed alle innovazioni che ci sono nelle nostre Università. Un passaggio che significa anche promuovere una migliore occupazione e qualità del lavoro per i giovani che escono dalle università –così gli assessori allo Sviluppo Economico, Gian Paolo Manzella e al Lavoro e Formazione, Claudio Di Berardino, che hanno aggiunto: proprio per la valenza strategica di questo Protocollo vogliamo ringraziare le Università del territorio per aver creduto in questo progetto che ora si apre ad associazioni di impresa, centri universitari e di ricerca”.

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