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Operazione Welcome to Italy a Cassino, quando “l’uomo nero” non è lo straniero

CASSINO – Meglio di come è stato fatto a Cassino non può essere illustrato il fallimentare sistema della gestione dei migranti.

Nell’operazione Welcome to Italy scattata questa mattina nella città Martire le parti offese sono, oltre allo Stato che veniva truffato, soprattutto lo sono i migranti; persone per le quali venivano messe a disposizione somme gestite da chi doveva occuparsi del loro benessere e del loro dignitoso vivere. Invece i “gestori” facevano la “cresta” sui disperati lasciando loro solo le briciole.

Soldi che invece di essere destinati a pulizie per alloggi puliti e dignitosi in cui far vivere gli stranieri; invece di essere spesi per offrire loro cibo adeguato, per provvedere al loro vestiario e alla loro preparazione culturale, fosse anche il solo studio della lingua italiana, venivano utilizzati per ristrutturare ville (proprie e non dei migranti), per comprare auto di grossa cilindrata, per pagare lussuose feste di compleanno. Una truffa allo Stato e una beffa ai migranti realizzata, secondo la Procura della Repubblica di Cassino, con un sistema malavitoso che si avvaleva di fatture false e abuso di potere di amministratori pubblici che allontanavano dallaffare le altre cooperative che tentavano di aprire strutture nel territorio.

Insomma una vicenda nella quale “l’uomo nero” non era certamente il migrante ma i volti svelati dal lavoro investigativo che ha portato la Procura ad iscrivere nel registro degli indagati 25 persone, di cui 18 questa mattina colpite da misure cautelari. Tra loro nomi noti, gli ex sindaci Bruno Scittarelli (di Cassino) e Modesto Della Rosa (di San Giorgio a Liri), ma anche Dino Secondino ex presidente del Consiglio Comunale di Cassino e Francesco Mosillo ex vice presidente del Cosilam.

Ermanno Amedei

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