Velletri – Era un pessimo biglietto da visita per la città di Velletri, ma i lavori eseguiti nel sottopassaggio della stazione ferroviaria hanno ripristinato un minimo decoro. Il rischio è che in poco tempo si possa tornare allo squallore dato che sono già evidenti i primi segni di imbrattamento.
Da tempo, quel corridoio sotterraneo che collega il parcheggio al piazzale che dà accesso sia alle banchine dei treni della linea Velletri Roma, che alle banchine di arrivo e partenza degli autobus, era oggetto di proteste da parte pendolari che lamentavano le pessime condizioni in cui versava a causa di immondizia, squallore e cattivi odori. A protestare erano anche i commercianti vicini che lo indicavano come luogo poco sicuro, malfrequentato fino a tarda sera da chi, in alcuni casi, si accaniva danneggiando anche le strutture esterne alle loro attività. Con un colpo di spugna, o meglio, con tante passate di pennello e vernice, a fine novembre, una squadra di operai commissionati dal comune di Velletri a cui spetta l’onere della manutenzione strutturale, ha restituito decoro almeno alle pareti del sottopasso. Nel 2013 giovani artisti vennero ingaggiati per realizzare disegni che abbellissero e rendessero piacevole il passaggio in quel corridoio. Disegni, prima studiati, poi approvati ed infine realizzati a regola d’arte.
La mancanza di controlli ha permesso a disegnatori improvvisati, o semplici imbrattatori, di coprire quei disegni con volgarità e scritte di ogni genere. Impossibile, quindi, rimuovere l’uno senza rimuovere l’altro.
E’ stato quindi necessario coprire tutto con una passata di pittura grigia triste ma pulita. Il rischio, però, tutt’altro che ipotetico, è che quei muri possano tornare ad essere imbrattati. Già a pochi giorni dalla fine dei lavori, le prime tracce di attività vandaliche sono evidenti. Se un primo passo è stato fatto, ne restano altri ancora da fare. Le vetrine che avrebbero potuto contenere merce in esposizione o informazioni utili per passeggeri o turisti, sono rimaste così come i vandali le hanno lasciate: sfondate e con grossi pezzi di vetro a minacciare l’incolumità dei passanti. Ma l’esigenza principale resta quella di fornire la struttura di un sistema di videosorveglianza di cui al momento è sguarnita. L’installazione di telecamere servirebbe come deterrente non solo contro vandali o imbrattatori, ma anche per arginare quei fenomeni delinquenziali che trovano terreno fertile in luoghi poco controllati e frequentati da studenti.
Ermanno Amedei