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Vendono auto dopo aver scaricato il contachilometri, condannati per truffa a Cassino genero e suocera

Cassino – Cinque mesi di reclusione ciascuno per truffa è la condanna sentenziata dal tribunale di Cassino a genero e suocera, rispettivamente venditore e proprietaria, entrambi di Arce, di una Fiat 500 venduta ad una donna di Aquino.

La macchina era stata venduta circa un anno fa. L’acquirente l’aveva acquistata per la figlia. I problemi sono arrivati quasi subito: la frizione che slitta, perdite di carburante, ammortizzatori scarichi, tutti problemi meccanici incompatibili con il chilometraggio ufficiale dell’auto.

Il meccanico della donna, infatti, insospettito ha effettuato delle verifiche individuando in una centralina della macchina, un tagliando fatto a 150mila chilometri. All’auto, quindi, era stato scaricato il contachilometri. Inutile chiedere al vecchio proprietario la restituzione della somma pagata; si è arrivati quindi al giudizio in tribunale con l’acquirente difesa dall’avvocato armando Caporicci, ben intenzionata a far valere le proprie ragioni dinnanzi al tribunale monocratico. Il reato contestato, a genero e suocera, era di truffa ed il giudice ha condannato entrambi a 5 mesi di reclusione oltre al pagamento di una provvisionale di 5mila euro.

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