Coronavirus, 400 milioni per contrastare la fame, così saranno distribuiti
30 Marzo 2020I 400 milioni destinati alle misure urgenti di solidarietà alimentare che si sono rese necessarie a causa dell’emergenza dovuta al coronavirus saranno erogati dal ministero dell’interno entro domani 31 marzo. L’ordinanza dispone le modalità e l’utilizzo dei fondi a cominciare dl come saranno ripartiti per singolo comune. La somma sarà divisa in due quota, la quota A pari all’80 per cento del totale, per complessivi 320 milioni, è ripartita in proporzione alla popolazione residente di ciascun comune.
La quota B, invece, del restante 20 per cento, per complessivi euro 80 milioni, è ripartita in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione. I valori reddituali comunali sono quelli relativi all’anno d’imposta 2017. In base a questa logica, Roma, con la popolazione di 2.856.133 anime, disporrà di 15.081.448,63 euro. I capoluoghi di provincia sono ovviamente i centri che riceveranno più soldi.
Latina, con una popolazione di 126.746 abitanti riceverà come quota A 669.266,20 euro, altri 108.267,58 per la quota B per un complessivo di 777.533,78 euro. Frosinone, avrà un contributo complessivo di 289.300,05 euro di cui 244.158,23 per la quota A e 45.141,82 per la quota B, Cassino 260.231, Alatri 229.034,73.
A Viterbo, (46.054 abitanti), avrà un contributo complessivo di 289.300,05 euro (quota A 244.158,23 e quota B 45.141,82). Rieti (47.149 abitanti disporrà di un contributo complessivo di 264.398,53 euro (249.963,44 euro per la quota A e 14.435,08 euro per la quota B).
Il decreto dispone anche che i comuni possono destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentare anche eventuali donazioni. A tal fine sono autorizzate le aperture di appositi conti correnti bancari. Sulla base di quanto assegnato, nonché delle donazioni, ciascun comune è autorizzato all’acquisizione di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionale, oppure all’acquisto di generi alimentari o prodotti di prima necessità.
Per l’acquisto e la distribuzione dei generi alimentari i comuni possono avvalersi degli enti del Terzo Settore. Spetta ai servizi sociali di ciascun comune individuare i beneficiari “tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico”.