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COVID-19 SALENTO. Leverano, i fiori invenduti donati ai defunti per pietas.

Da Leverano (Le) arriva un esempio di pietas umana unico in questi giorni di emergenza sanitaria.  In questa settimana l’Associazione di Florovivaisti ” Leverano in fiore” ha  donato quattromila mazzi di fiori per i defunti collocandoli nel cimitero, provvedendo alla necessità della ritualità del commiato verso i defunti che in questi giorni è chiaramente sospesa in base ai Decreti Ministeriali vigenti. L’iniziativa, condivisa dall’amministrazione comunale, che, ricordando l’importanza del settore florovivaistico per l’economia locale, ha inoltrato  alla Regione Puglia l’istanza di apertura dello stato di calamità.
La crisi si combatte anche con atti di generosità, con iniziative che servono a sentirsi parte di una comunità, nonostante l’isolamento. Questo hanno fatto i floricoltori dell’ Associazione Leverano in fiore, che hanno reso omaggio ai nostri cari defunti riempiendo di fiori il Cimitero comunale, attualmente chiuso per ragioni di sicurezza (n.d.r. leggiamo sul comunicato facebook del comune di Leverano).

La deposizione dei fiori si è svolta in cinque giorni  nel rispetto di tutte le norme sulla sicurezza e prescrizioni imposte dai diversi decreti in una fattiva e umana sinergia tra floricoltori coinvolti, amministrazione comunale, le Confraternite di Leverano ed gli operatori addetti alla custodia del cimitero.

FIORI INVENDUTI E DESTINATI AL MACERO

L’episodio si inserisce in una serie di azioni che stanno ponendo in risalto  gli effetti nefasti del coronavirus per l’economia salentina. In tal senso conducono le parole di Savino Muraglia Presidente di Coldiretti Puglia: “L’emergenza coronavirus, si è abbattuta proprio nel momento di maggiore produzione di un comparto caratterizzato da prodotti stagionali,  considerato che da marzo a metà maggio si concerta il 70 percento delle vendite annuali”. Coldiretti ha inoltre evidenziato  come i limiti attuali della logistica verso i mercati esteri sta creando il danno maggiore: “Non si trovano autotrasportatori stranieri che vadano all’estero e, ove si trovano, si registrano speculazioni sui costi per la richiesta di aumento dei compensi. Ma il sistema produttivo non può fermarsi”.

 

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