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Oltre 100.000 persone controllate in stazione dalla Polizia di Stato per l’emergenza Coronavirus

Sono oltre 100.000 le persone controllate in stazione dagli operatori della Polizia Ferroviaria dalla data di emanazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per il contenimento del Coronavirus.

Sono proseguite le ordinarie attività di vigilanza in ambito ferroviario che hanno portato a 9 arrestati, 653 indagati e 61.046 identificati. 4.027 le pattuglie impegnate in stazione e 54 a bordo treno, per un totale di 120 treni scortati. 236 servizi antiborseggio e 57 le sanzioni elevate. 20 i minori non accompagnati rintracciati e riaffidati alle famiglie o alle comunità; 38 i cittadini stranieri sorpresi in posizione irregolare.

A Napoli, un uomo, approfittando dell’epidemia in corso e senza temere il rischio del contagio, è stato trovato in possesso, ai fini della vendita abusiva, di 200 mascherine di protezione contro le malattie infettive. Lo stesso, un italiano di 26 anni, perché inosservante alle disposizioni dell’Autorità, veniva deferito in stato di libertà avendo disatteso le misure di contenimento per l’emergenza sanitaria. Il ragazzo, infatti, viaggiava proveniente da un’altra provincia, privo di comprovati motivi.

A Roma, gli Agenti del Compartimento di Polizia Ferroviaria per il Lazio hanno arrestato un diciassettenne autore di una rapina avvenuta lo scorso 6 marzo nella Stazione F.S. di Monte Mario ai danni di un viaggiatore minorenne.

A Villa San Giovanni, gli Agenti della Polizia Ferroviaria hanno tratto in arresto un cittadino italiano di 21 anni, poiché responsabile di rapina in danno di un altro viaggiatore avvenuta su un pullman in sosta al piazzale antistante la stazione ferroviaria. Il giovane si è reso anche responsabile del danneggiamento di parte degli arredi interni dell’automezzo.

A Messina, gli Operatori della Polizia Ferroviaria, con la collaborazione del personale di Protezione Aziendale FSI, hanno arrestato due italiani di 35 e 22 anni per furto di rame in quanto sorpresi ad asportare cavi dalla linea ferroviaria. La refurtiva, pari a circa 200 metri di cavi di rame, è stata riconsegnata a RFI.

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