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Post razzista su Facebook su morte di Willy Montero, denunciato studente di Treviso e videomaker di Cassino

Colleferro – Due persone sono state denunciate dagli agenti della polizia postale che Stanno passando al setaccio tutti i post inneggianti all’odio razziale in seguito all’omicidio del 21enne Willy Monteiro Duarte avvenuto a Colleferro nella notte tra il 5 e 6 settembre. Si tratta di uno studente di Treviso e un videomaker di Cassino a cui gli uomini del vice questore Ivano Gabrielli, direttore della terza divisione del servizio della Polizia Postale  hanno contestato il reato di istigazione a delinquere aggravata da odio razziale. “Come godo che avete tolto di mezzo quello scimpanzè” oppure, riferendosi agli assassini scriveva “siete degli eroi”. Frasi che hanno sconcertato l’opinione pubblica tanto da provocare molteplici segnalazioni di protesta da parte di cittadini indignati. Parole scritte che, fatte dietro ad un profilo Facebook falso, non hanno salvato il 23enne di Treviso dalle sue responsabilità.
Studente universitario, esperto di informatica, aveva “postato” il suo odio e la sua intolleranza razziale arrivando a definire “eroi” gli assassini per aver ucciso un giovane di colore, definendolo “scimpanzè”.
Oltre ad aver creato un personaggio virtuale, cui aveva dato il nome di Manlio Germano, il sottosegretario interpretato da Claudio Amendola nel film “Caterina va in città”, il giovane si connetteva ai social network attraverso provider esteri, addirittura utilizzando tecniche di anonimizzazione in grado di mascherare le tracce informatiche della navigazione, convinto che sarebbe stato impossibile rintracciarlo.
All’esito di un’attenta e meticolosa indagine, espletata attraverso le più moderne tecniche di analisi informatica e di ricostruzione del traffico telematico, resa ulteriormente complessa dalle connessioni sui provider esteri, gli uomini della polizia postale di Roma e Latina con la collaborazione dei colleghi specialisti di Firenze e Venezia, è riuscita comunque a risalire all’autore del post, a rintracciarlo presso un albergo del capoluogo toscano ed a deferirlo alla Procura della Repubblica di Latina che ha coordinato le complesse indagini informatiche.

La polizia Postale ha denunciato anche il videomaker di Cassino, autore di un video realizzato in diretta il giorno dopo l’omicidio e rimosso alcune ore dopo. Il cassinate aveva sostenuto nella sua diretta che Willy, essendo nero, non poteva essere italiano e che se fosse rimasto a casa nessuno gli avrebbe fatto del male. Video rimosso poco dopo con le scuse fatte dall’uomo ma che, però, non sono servite ad evitargli la denuncia.

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