L’emergenza sanitaria non deve minimamente intaccare gli inderogabili diritti dei lavoratori, che proprio in questo periodo sono gli unici che già stanno pagando in termini di contrazione dei loro stipendi e salari, e la stessa emergenza non deve rappresentare (è divenuta) un pretesto per i datori di lavoro per derogare taluni aspetti dell’organizzazione del lavoro che peggiorano le condizioni materiali dei lavoratori.
Quanto sta accadendo alla FCA Security in questi ultimi mesi, purtroppo, sconfessa la regolare e ordinaria attività lavorativa, pregiudicando l’organizzazione del lavoro e i diritti dei lavoratori.
Imporre le ferie e i permessi personali dei lavoratori, ad esempio, con un preavviso estremamente risicato e senza alcuna acquiescenza dei lavoratori stessi, senza neanche concordare il piano ferie con le rappresentanze sindacali, e disporre dei giorni di riposo dei lavoratori per compensare le sospensioni del lavoro disposte dalla FCA, contravvenendo alle prescrizioni contenute nel Contatto Collettivo di Lavoro, rappresenta un danno per i lavoratori. Eppure la fruizione delle ferie e permessi retribuiti personali è regolata dalla contrattazione nazionale, che salvaguarda sì le esigenze del datore di lavoro, ma anche le necessità e le urgenze dei lavoratori. Se la società FCA Security pretende di poter continuare a disporre dei riposi dei lavoratori per gestire e compensare l’attuale fase dell’emergenza sanitaria, abbia almeno la compiacenza di concordare con gli stessi lavoratori l’utilizzo dei giorni di ferie e permessi, ricercandone la fattiva collaborazione e senza imporre unilateralmente le proprie decisioni.
Stesso discorso di condivisione delle scelte, andrebbe affrontato per la rotazione dei lavoratori sulle varie postazioni. Proprio per la natura del lavoro del sorvegliante, alcune postazioni di lavoro sono sovraesposte al rischio contagio Covid, in particolar modo quelle postazioni che prevedono maggiori flussi di persone e costante rapporto con autisti, provenienti da tutta Europa. Nonostante la richiesta di rotazione sia già stata avanzata verbalmente, la società sembra ignorare questa esigenza. Il provvedimento di rotazione dei lavoratori non intaccherebbe minimamente la “produttività” del servizio, per cui non si comprende la reticenza della società nel volerlo adottare.
Insomma, mai come in questo periodo servirebbe massima condivisione delle scelte e non imposizioni unilaterali.
Per questo motivo la FLMU-CUB di Cassino, a nome e per conto dei lavoratori, sollecita la società FCA Security al confronto con i lavoratori e a non procedere unilateralmente con imposizioni che creano un clima non certo di collaborazione.