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Omicidio Gabriel: dopo condanna a 30 anni per madre, oggi pm chiede ergastolo per padre

Ergastolo per Nicola Feroleto. E’ la condanna che il pubblico ministero ha chiesto questa mattina nel corso della requisitoria al termine della fase dibattimentale in corte d’assise a Cassino nel processo per l’omicidio di Gabriel Feroleto. Il bimbo di 26 mesi, figlio dell’imputato, è stato ucciso il 17 aprile 2019 in località Volla a Piedimonete San Germano, soffocato dalla madre Donatella Di Bona, condannata ieri a 30 anni di carcere, in presenza del padre che nulla ha fatto per impedirne la morte. Il bimbo nato durante un rapporto extraconiugale tra i due, portava comunque il cognome del padre che lo aveva riconosciuto come proprio figlio, pur avendo un’altra famiglia. Quel pomeriggio si erano incontrati e, secondo l’accusa, per placare i capricci del piccolo che voleva tornare a casa, la madre gli avrebbe chiuso la bocca e il naso con la mano fino a soffocarlo. Tutto questo è avvenuto alla presenza dell’uomo che, secondo l’accusa, non è intervenuto fisicamente nell’uccisione del bimbo, ma non ha fatto nulla per impedirlo. Separati nella vita e separati anche nella vicenda processuale. Di Bona, ha chiesto di poter essere processata con rito abbreviato potendo così usufruire dello sconto di un terzo della pena. Tre giorni dopo il delitto è entrata in vigore la legge che vieta a imputati di gravi reati come l’omicidio, di poter aderire al rito abbreviato e, quindi, allo sconto della pena. Ieri, la donna è stata condannata in primo grado a 30 anni di reclusione. Pena che già comprende lo sconto di un terzo. Nicola Feroleto, invece, ha scelto il rito ordinario della Corte d’assise e, questa mattina, il Pm nella requisitoria ha chiesto per lui la condanna all’ergastolo. La camera di consiglio è prevista per il 20 novembre.

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