Frode fiscale per oltre 6 milioni di euro, arrestato imprenditore di Aprilia
10 Dicembre 2020I Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone, coordinati dalla Procura della Repubblica di Latina, sin dalle prime luci dell’alba stanno eseguendo a Roma, Aprilia, Guidonia Montecelio e Pomezia un provvedimento cautelare di arresti domiciliari nei confronti di un imprenditore di Aprilia, con contestuale sequestro preventivo nei confronti dello stesso e di altri due soggetti, indagati per il delitto di dichiarazione fraudolenta ai fini I.V.A. mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
Nello specifico, le attività di indagine delegate dalla citata Autorità Giudiziaria e dirette dal Sostituto Procuratore – Dott.ssa Simona Gentile – sono scaturite da un controllo fiscale effettuato nel corso dell’anno 2019 dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone nei confronti di una società di capitali, con sede ad Aprilia, operante nel settore della commercializzazione dei prodotti petroliferi.
L’azienda di Aprilia, in particolare, era stata individuata nell’ambito di una pregressa attività di polizia tributaria svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone nei confronti di un’altra impresa ciociara operante nel medesimo settore, che ha permesso di individuare una complessa e sofisticata frode fiscale, diffusa su tutto il territorio nazionale, che consentiva la vendita di carburante a prezzi fuori mercato.
Gli specifici accertamenti eseguiti dalle Fiamme Gialle hanno consentito di rilevare che la società apriliana risultava essere inserita in un articolato e collaudato sistema di “frodi carosello” nel settore dell’I.V.A., fondato sull’utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti emesse da imprese fittizie site su tutto il territorio nazionale, interposte strumentalmente nelle operazioni commerciali di compravendita del gasolio tra effettivi cedenti ed il reale destinatario, che consentiva alla stessa di evadere le imposte sul valore aggiunto utilizzando nelle dichiarazioni annuale fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, per oltre 6 milioni di euro.
Le investigazioni hanno consentito di individuare anche l’effettivo amministratore di fatto della citata società, identificato in un imprenditore pontino, già gravato da specifici precedenti e che in passato risultava aver ricoperto anche cariche pubbliche nell’Amministrazione comunale di Aprilia. Lo stesso, al fine di non ricondurre a sé la titolarità delle quote della citata società, nonché la gestione della stessa e, quindi, evitare eventuali responsabilità amministrative e penali, si era rivolto ad un “faccendiere”, il quale successivamente ha provveduto a reclutare apposite “teste di legno”.
In tale contesto, è stato accertato come questi ultimi, a fronte del pagamento di piccole somme di denaro, anche in ragione delle loro disagiate condizioni economiche, si sono prestati ad assumere “fittiziamente” la titolarità delle quote, nonché l’amministrazione di diritto della società.
I puntuali riscontri effettuati dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone hanno consentito di rilevare come tutte le scelte aziendali, i rapporti con i clienti e con i fornitori, nonché la gestione di fatto della società in questione erano esercitate da parte del citato “imprenditore” e del proprio coniuge.
Nel corso delle attività odierne il citato imprenditore è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari e si è proceduto nei confronti dello stesso e degli altri amministratori di diritto al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 1.300.000 euro, pari all’ammontare dell’imposta evasa.
Nello specifico, sono stati sottoposti a sequestro: n. 14 terreni, un appartamento, n. 8 box, n. 8 magazzini, n. 1 negozio ed un laboratorio siti in Aprilia, nonché disponibilità finanziarie e quote di 4 società con sedi legali in Aprilia, Roma, Pomezia e Guidonia Montecelio, operanti nel settore della commercializzazione degli idrocarburi, delle costruzioni, della logistica e della ristorazione.
L’ingente frode fiscale individuata ha alterato per anni le regole del mercato e ha danneggiato i cittadini e gli imprenditori onesti operanti nel medesimo settore.
L’odierna azione di contrasto a tale insidioso fenomeno testimonia il constante impegno della Guardia di Finanza nella lotta all’evasione fiscale per garantire un fisco più equo e proporzionale all’effettiva capacità di ognuno.