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Frosinone – Condannato per maltrattamenti a moglie fugge all’estero per 9 anni con figlio, arrestato

Sottrazione e trattenimento all’estero di minorenne oltre a una condanna pendente a tre anni di carcere per maltrattamenti alla ex moglie. E’ ciò di cui deve rispondere un 53enne di Frosinone arrestato nella città francese di Lille.

L’uomo era infatti destinatario di un mandato di arresto europeo che il Gip presso il Tribunale di Frosinone aveva emesso il 2 dicembre 2020 a seguito di articolate e prolungate indagini condotte, nel corso degli anni, da parte della Squadra Mobile della Questura di Frosinone al fine di dare esecuzione ad una sentenza di condanna non definitiva a scontare una pena di 3 anni di reclusione, formulata in data 20 novembre 2019 sempre dal Tribunale ciociaro.

Nel 2011, l’uomo, nell’apprendere che il Tribunale dei minorenni di Roma lo aveva privato della responsabilità genitoriale (patria potestà) in esito alla denuncia di maltrattamenti alla moglie, era fuggito all’estero con il figlio minorenne, oggi di 15 anni, dopo averlo prelevato direttamente all’uscita di scuola, e si era recato prima in Venezuela, poi in Spagna (isole Canarie) e successivamente in Francia.

Qui prendeva stabile dimora nella città di Seclin, comune francese situato nel dipartimento del Nord nella regione dell’Alta Francia. Successivamente all’emissione della sentenza di condanna, l’inserimento del nominativo del latitante nel sistema di informazione Schengen quale persona da localizzare, effettuato all’esito delle indagini della Squadra mobile della Questura di Frosinone, ha permesso alle autorità francesi di localizzarlo sul territorio nazionale e di comunicare l’esatto indirizzo di dimora alle competenti autorità di polizia italiane che, dopo gli opportuni riscontri investigativi, hanno provveduto a richiedere all’Autorità giudiziaria l’emissione del relativo mandato di arresto europeo.

Il susseguente coordinamento operativo tra la Questura di Frosinone e gli uffici del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia ha permesso, quindi, di dare esecuzione al citato mandato e di assicurare alla giustizia il fuggitivo.

Il minore, invece, è stato affidato ai competenti servizi assistenziali in attesa della definizione delle modalità del suo rimpatrio. Da ultimo, si evidenzia come la madre avesse avviato la parallela procedura per il rimpatrio del minore secondo la Convenzione dell’Aia.

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