Pontecorvo – Un ventennio vissuto da Padre e figlio di Pontecorvo compiendo attività illecite ha permesso loro di accumulare beni per oltre un milione di euro.
Seguendo questo principio, la guardia di Finanza del Gruppo di Cassino ha dando esecuzione a misure di prevenzione patrimoniali nei confronti dei due pluripregiudicati procedendo al sequestro preventivo anticipato finalizzato alla confisca di beni e utilità nella disponibilità di del padre 60enne e del figlio 31enne.
I due sono noti nell’hinterland cassinate per il notevole spessore criminale. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale ordinario di Roma – Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione, su proposta del Procuratore della Repubblica di Cassino.
A seguito degli accertamenti economico-finanziari eseguiti dai finanzieri della città martire è stata evidenziata la netta sproporzione tra redditi dichiarati e beni posseduti. A partire dai primi anni duemila, padre e figlio sono stati accusati di associazione a delinquere finalizzata alla produzione ed al traffico di sostanze stupefacenti, minacce e danneggiamenti, violenza a pubblico ufficiale, favoreggiamento, bancarotta fraudolenta, e da ultimo sono stati sottoposti a misura cautelare e condannati per i reati di usura, estorsione, continuata ed aggravata. “Concretamente -fanno sapere gli investigatori- la pericolosità sociale, la propensione a delinquere ed il dispregio delle regole e delle Istituzioni si sono più volte manifestate, nel corso del tempo, con comportamenti di vario genere, che vanno dalla violenza, anche mediante uso di armi nei confronti degli usurati, alle minacce ed ai danneggiamenti patrimoniali, oltre all’ostacolo alle indagini condotte dall’Autorità Giudiziaria”.
In particolare gli investigatori avrebbero accertato che i proventi illegalmente ottenuti sono stati reinvestiti nell’acquisto di società operanti nel settore delle scommesse, ovvero di centri estetici e di negozi di abbigliamento, con sede anche in note località turistiche del Pontino, nonché nella costruzione di edifici residenziali. Inoltre, al fine di ostacolare la riconducibilità delle quote societarie e dissimularne la reale titolarità, le partecipazioni societarie venivano intestate sia a parenti che a prestanome.
Questa mattina, quindi, è stato sequestrato un ingente patrimonio di valore superiore a un milione di euro, costituito da liquidità rinvenienti dai conti correnti, da quote societarie, da autoveicoli e ville di lusso. I beni sequestrati, in attesa della definitiva confisca, saranno gestiti da un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Roma. Nei confronti dei due destinatari della misura di prevenzione, inoltre, è stata fissata l’udienza per l’applicazione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nei comuni di residenza per la durata di 3 anni. In quella circostanza si deciderà anche sulla confisca definitiva dei beni oggetto.