Cassino – Prosciolti da ogni accusa, a Cassino per la vicenda del “Villaggio di Babbo Natale” all’Albaneta, l’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone, l’ex comandante dei vigili urbani Alessandro Buttarelli e gli ambientalisti Edoardo Grossi e Salvatore Avella accusati a vario titolo da un privato, gestore dell’area di proprietà del monastero, di abusi vari e diffamazioni a mezzo stampa.
Era l’inverno tra il 2015 e il 2016 quando a Cassino le polemiche divamparono intorno alla vicenda del “Villaggio di Babbo Natale”, l’iniziativa che un privato organizzò in località Albaneta sulla sommità di Montecassino, tra l’Abbazia, il cimitero militare polacco e la zona che fu teatro degli scontri durante la Secondo guerra mondiale tra Alleati e e le forze Naziste quando persero la vita migliaia di giovani. Il privato chiedeva il pagamento di un biglietto per visitare il parco ludico realizzato però, in un’area in cui ci sono monumenti che ricordano il pesante tributo di vite umane sostenuto nella guerra di liberazione.
L’allora amministrazione comunale, sostenuta da disappunto di moltissimi Cassinati e da quello del console polacco costretto a pagare il biglietto per accedere ai monumenti polacchi, così come tanti suoi connazionali in visita a Montecassino, fece effettuare dei controlli dai vigili urbani che rilevarono delle irregolarità tali da arrivare l sequestro di alcune strutture considerate abusive. Il gestore dell’area denunciò i quattro e nonostante la Procura di Cassino, dopo l’indagine svolta, chiese l’archiviazione all quale l’appellante ha fatto ricorso davanti al Gip e, questa mattina, proprio il gip ha accolto invece il proscioglimento da ogni accusa.
“Tengo a sottolineare che le mie decisioni – ha detto l’ex sindaco Petrarcone- furono prese non contro qualcuno, ma come ho sempre fatto nella mia vita politica e professionale, nel rispetto della legalità e della cittadinanza. Ripristinare il transito in quella zona del nostro territorio era un dovere per me e un atto dovuto verso i cittadini che ancora oggi posso usufruire del passaggio storico in quelle che sono state teatro della seconda guerra mondiale”.
Soddisfazione è stata espressa anche dall’ex comandante della polizia Locale Alessandro Buttarelli, oggi al comando della polizia locale di Civita Castellana. “Accolgo con viva e profonda soddisfazione -dice Buttarelli- questo pronunciamento pienamente liberatorio da parte del Gip che ha ritenuto, così come il Pm in sede di prima richiesta di archiviazione, insussistenti le accuse al punto da considerare inutile finanche la celebrazione di un qualsiasi processo. Con questo atto, se mai ce ne fosse stato bisogno, viene certificata la piena insussistenza delle ipotesi accusatorie e riconosciuta l’assoluta innocenza delle parti coinvolte. Fatto sta che chi compie il proprio dovere al fine della tutela del pubblico interesse e addirittura come nel caso di specie a tutela del patrimonio storico di un popolo come quello Polacco non può subire quello che avvenuto rispetto a questa vicenda . Ho agito come sempre ho fatto coordinando i miei uomini, che non hanno fatto che eseguire un ordine legittimo nella legalità e nell’intento unico di preservare il bene comune. Il solo tempo dedicato a questa vicenda e distolto da altre cose più importanti della vita è ad ogni modo meritevole da parte mia di un’attenta valutazione circa il da farsi rispetto a quanto subito. La polizia locale dovrebbe trovare altresì nei suoi uomini e nell’impegno costante che questi mettono tutti i giorni a favore della collettività una maggiore tutela su ogni fronte rispetto a fatti evidentemente insussistenti. A partire da un riconoscimento ormai definitivo a nostro favore degli stessi istituti giuridici e mezzi di tutela degli appartenenti ad altre forze di polizia”.