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Napoli. L’Uomo di Strada di Andrea Gandini a piazza Carità

NAPOLI. L’artista Andrea Gandini in visita studio al Museo Archeologico Nazionale di Napoli si è lasciato tentare dalla città Partenopea e, perso nella dimensione urbana, non ha potuto trattenere la propria pulsione artistica. Un moderno flâneur   senza meta che si è fermato in piazza Carità, prossima ai Quartieri Spagnoli, tra i quartieri di Monte Calvario e San Giuseppe  dove ha incontrato un nuovo e poroso tronco reciso, la degna materia per l’azione gandiniana. E così è nata una performance di strada, senza esitazione; con martello e sgorbia tra i passanti e la vita napoletana. Il teatro di sempre, la caciara e la curiosità . I privilegiati spettatori dell’arte di Andrea Gandini, come sempre, sono stati la donna e l’uomo di strada ed  è a loro che viene dedicata la scultura napoletana. Un volto che guarda oltre il limite dei vicoli e si lancia nelle larghe e più salubri strade dell’urbanistica Borbonica, tanto pensiero nel volto e nella capigliatura. E’ la materializzazione della condizione dell’Uomo di Strada che combatte gli eventi, li domina e non li subisce. Un individuo urbano che al massimo palesa un po’ di stanchezza che con due chiacchiere e un incontro casuale può superare. Questa è Napoli  per Gandini, porosa come questo albero reciso, ora divenuto scultura in cui legno e vita interferiscono continuamente dai marciapiedi di basalto, nelle piazze. Il legno era in attesa in uno spazio, la strada, tanto vitale da esser capace di ospitare  nuove impreviste installazioni. Mentre il definitivo ed il caratterizzato vengono rifiutati dalla città che evolve e si trasforma, Gandini ferma il tempo e regala a Napoli la sua poesia.

 

 

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