Roccasecca – Con una lettera indirizzata alla direzione regionale delle politiche ambientali e dl ciclo dei rifiuti, la società Mad ha comunicato la formale rinuncia al V bacino con cui avrebbe ampliato la discarica di Roccasecca.
La società che fa capo all’imprenditore Walter Lozza, arrestato il mese scorso insieme alla dirigente regionale Flaminia Tosini proprio per corruzione e concussione per fatti legati anche alla discarica di Roccasecca, ha fatto, quindi, marcia indietro. La società “è con rammarico costretta a comunicare la rinuncia all’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) limitatamente alla realizzazione e messa in esercizio dell’Impianto di discarica per rifiuti non pericolosi sito nel territorio comunale di Roccasecca.
Il 25 marzo l’azienda avrebbe comunicato alla regione Lazio “la sospensione dei lavori di realizzazione del Bacino V, in seguito alla critica situazione venutasi a creare in conseguenza dell’esecuzione in data 16 marzo 2021 della nota ordinanza del Gip del Tribunale di Roma. Al momento della comunicata sospensione dei lavori, che si è protratta a tutt’oggi, erano state eseguite le opere di cantierizzazione ed era stato iniziato lo scavo del solo Sublotto 1A, scavo il cui avanzamento era pari a circa il 40 per cento”.
Il 30 marzo la società ha comunicato alla stessa Regione “che la sospensione dei lavori era imposta dalla sopravvenuta obiettiva impossibilità per la scrivente società stessa, a causa dell’improvviso peggioramento del livello del merito creditizio: sia di accedere ai finanziamenti necessari per la realizzazione e messa in esercizio del Bacino V; sia ancor più di ottenere, quand’anche mai fosse possibile realizzare il Bacino V senza attingere al credito bancario, le garanzie bancarie necessarie per la messa in esercizio dell’impianto e quindi per la gestione post-operativa dello stesso”. Un susseguirsi di eventi sfavorevoli alla società che l’hanno portata “a comunicare la rinuncia alla Aia concernente la realizzazione e la messa in esercizio del Bacino V nei sensi sopra precisati”.
Ma non solo. “La presente rinuncia – si legge nella nota- viene estesa anche al nuovo impianto per il trattamento/purificazione del biogas da discarica e successiva liquefazione del biometano e della Co2 prodotti, trattandosi di impianto destinato al biogas che il Bacino V avrebbe in futuro prodotto. Resta invece ferma la AIA per gli ulteriori interventi modificativi non dipendenti né connessi con il Bacino V oggetto di rinuncia”.