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Serra “stupefacente” a Pratella, coniugi scoperti con 33 chili di droga

I carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese hanno proceduto all’arresto di una coppia di imprenditori agricoli per detenzione di un ingente quantità di sostanze stupefacenti destinate alla successiva rivendita e per il reato di coltivazione per il commercio senza autorizzazione delle medesime sostanze.

Nella circostanza i militari delle Stazioni di Ailano e Prata Sannita nel corso di un servizio di controllo del territorio hanno notato movimenti sospetti presso un abitazione sita in località Roccavecchia del comune di Pratella. Dopo aver acclarato la presenza dei componenti del nucleo familiare, i carabinieri hanno sorpreso un uomo e una donna, rispettivamente marito e moglie mentre effettuavano in modo concitato lo spostamento di alcuni involucri da un capannone ad un terreno poco distante.

Terminate le operazioni di spostamento l’uomo, di anni 39, servendosi di un escavatore, ha iniziato a rimuovere del terreno dove poco prima era stato notato spostare, con l’aiuto della moglie di anni 37, gli involucri.

L’intervento dei carabinieri ha interrotto le operazioni medianti le quali i due stavano tentando di occultare, ricoprendoli con il terreno, 3 bidoni in materiale plastico a tenuta stagna, al cui interno erano stivate 61 confezioni di cellophane termosaldate contenenti chilogrammi 33,00 di infiorescenze essiccate di marijuana e grammi 480 di cocaina.

In virtù di quanto riscontrato, i militari intervenuti hanno proceduto alla perquisizione al contiguo capannone dove sono state rivenute buste in cellophane, una macchina per il sottovuoto e vari bilancini di precisione, tutti strumenti necessari per il confezionamento dello stupefacente.

Il successivo sviluppo investigativo, determinatosi a seguito del rinvenimento nell’autovettura del soggetto sottoposto a controllo delle chiavi di un capannone industriale nonché di altre indicazioni circa la sua localizzazione, hanno indotto i militari a raggiungere il vicino centro di Pettoranello del Molise dove, unitamente ai carabinieri della Stazione di Carpinone, all’interno della zona industriale, hanno scoperto una struttura dismessa di circa 100 mq dove – celata in un vero e proprio labirinto di muri edificati a sua protezione – era stata costruita una serra agricola per la coltivazione di piantine di canapa indiana.

Le successive operazioni di perquisizione hanno permesso di rinvenire 550 piantine di marijuana di varie specie nonché di rilevare che l’immobile era stato trasformato a serra agricola con impianti tecnologicamente avanzati per la coltivazione; le piantine infatti messe a dimora in un ambiente a tenuta ermetica, dotata di impianti di climatizzazione e stabilizzazione dell’umidità nonché irradiata da lampade speciali per favorire la fotosintesi clorofilliana, venivano alimentate da un sistema idrico a circuito chiuso con addizione di fertilizzanti chimici in attesa della produzione delle infiorescenza dalle quali ricavare altre sostanze stupefacenti. Le piantine, a termine del ciclo vegetativo della durata di circa 45-60 giorni, avrebbero consentito di estrarre circa 1000 chilogrammi di marijuana di varie specie ad altissimo contenuto di T.H.C.

L’attività investigativa in argomento,  si affianca a quella  che ha visto, nei giorni immediatamente precedenti, i carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese, eseguire sequestri ed arresti di soggetti provenienti dall’agro caleno e dai comuni limitrofi, trovati in possesso di ingenti quantitativi di infiorescenze essiccate di marijuana contenute all’interno di involucri di cellophane termosaldati.

Gli arrestati sono stati, rispettivamente, l’uomo accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere e la donna posta agli arresti domiciliari a disposizione della competente Autorità giudiziaria.

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