SAN BIAGIO SARACINISCO. Sarà possibile in Valle di Comino intraprendere un’ esperienza di trekking archeologico che segnerà per sempre il viaggiatore curioso che vorrà cimentarvisi. Un’attività conoscitiva prima ancora che turistica, fatta di studio, ricerca e meraviglie da ammirare lungo il reticolo di strade, borghi e percorsi che si irradiano per tutto il territorio. L’evento del 13 giugno 2021 di archeo trekking, organizzata dall’associazione Calamus con la collaborazione della Società Cooperativa Domenica Beni Culturali, partirà da San Biagio Saracinisco dove sono ospitati i reperti più rappresentativi rinvenuti sul vicino Monte Santa Croce e negli insediamenti sorti attorno al suo oppidum fortificato, risalenti al IV-III secolo a. C. Sia gli scavi che la raccolta in superficie sul Monte Santa Croce e lungo il fiume Rapido, importante via di collegamento tra Molise, Abruzzo, Campania e Valle Latina lungo il quale, fin dall’età del bronzo, si è concentrata la maggior parte dei contatti umani, hanno fornito una grande quantità di reperti che vanno dalla protostoria alla romanizzazione. Fulcro dell’evento sarà la visita dello spazio espositivo della Comunità Safina di San Biagio Saracinisco che raccoglie ed illustra, attraverso una scelta di reperti e fotografie del paesaggio montano, la vita negli insediamenti italici del territorio. Tra i reperti esposti spiccano i corredi funerari, visibili in una fossa sepolcrale ricostruita nella sala espositiva, e una statua fittile di Mefitis, divinità italica assimilabile alla greca Afrodite e alla latina Venere, che aveva il suo santuario epicorio nella vicina Valle di Canneto. “L’amministrazione Comunale di San Biagio Saracinisco – riferisce il Sindaco Dott. Dario Iaconelli – da sempre vicina alle esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico del territorio, ha immediatamente sposato il progetto dellla giornata ” Sulle Vie dei Sanniti“, mettendo a disposiizione degli organizzatori gli spazi della Mostra Permanente e le aree comunali nelle quali vivere in modo unico questa esperienza di educational tour nel mondo italico. In questo periodo post pandemico, non potevamo di fatti non contribuire alla rinascita di un turismo, inteso come Heritage Tourism, incentrato sui concetti della prossimità e sostenibilità. Questo – conclude il sindaco – è il primo degli eventi che caratterizzeranno il nuovo percorso di conoscenza delle risorse naturali, archeologiche e culturali di questa parte delle Mainarde Laziali“. Al centro del viaggio di scoperta saranno narrate le recenti indagini archeologiche presso La Radicosa, di cui la mostra presenta un plastico, Capra e Cavoli, esponendo in sintesi i primi risultati della ricerca sulla storia della gastronomia italica del contesto, hanno consentito di individuare resti di capanne della prima età del ferro e di un insediamento che dovette assistere alle vicende dei Sanniti prima e dopo la romanizzazione. Riprodotta in questa mostra archeologica c’è anche la ricostruzione di una sepoltura in fossa terragna con corredo del V secolo a. C. nell’ambito di una esposizione che offre uno sguardo privilegiato fin dentro le mura domestiche del tempo, grazie al quale non sarà difficile notare come in un unico contesto familiare e spaziale erano comprese ed integrate tutta una serie di conoscenze e tecnologie utili alla produzione di tessuti, filati, strumenti in ferro (armi comprese) vasellame e tegole, ma anche di formaggi e prodotti ortofrutticoli.
Contatti:
Società Domenica Beni Culturali
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dante.sacco@domenicasoc.it ; 340 382 5343
Associazione Calamus
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